Si paga l imu sulla prima casa

Ma l’IMU sulla prima casa si paga o non si paga? E se si paga, in quali casi è dovuta al fisco? Sembra un grattacapo, tanto è vero che nelle FAQ a tema, queste sono due delle domande più ricorrenti dei contribuenti e proprietari della prima casa.

Chiariamo subito che il pagamento dell’Imu (Imposta Municipale Propria) sulla prima casa è dovuta solo se l’abitazione è considerata di lusso: e quindi se rientra nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ovvero case signorili, ville e castelli.

Se l’immobile di proprietà rientra in una di queste categorie, allora l’Imu si paga con un’aliquota del 4 per mille.

Sulle seconde case invece abbiamo già fatto chiarezza, ma vi sono anche casi in cui si è esenti dal pagamento Imu anche per la seconda casa.

Il pagamento dell’IMU spetta, comunque, ai proprietari di fabbricati, terreni e aree fabbricabili; ai titolari di diritti di usufrutto, abitazione, superficie, uso ed enfiteusi; ai titolari del diritto di godimento della casa coniugale in caso di separazione o divorzio.

E se sono titolare di una società?

L’esenzione dell’abitazione principale dal pagamento dell’Imu è disciplinata dal decreto legge 27 maggio 2008, il numero 93. Questa norma stabilisce la non applicabilità dell’Imposta Municipale Unica sull’abitazione principale (prima casa) quando il soggetto passivo risulta essere una persona fisica e non una persona giuridica.

Questo principio è stato recentemente ribadito da una ordinanza della Corte di Cassazione numero 18554 del 2022, che si è dovuta esprimere sul ricorso presentato da un titolare di impresa a cui è intestata la proprietà della casa in cui vive.

Infatti, se la proprietà dell’immobile risulta essere anche una società semplice composta da due soci, uno dei quali ha adibito l’immobile ad abitazione principale, il pagamento dell’Imu è dovuto.


Leggi anche: COME SI CALCOLA L’IMU SULLA SECONDA CASA?


Così ha chiarito il giudice della Cassazione sulla base della normativa vigente in materia tributaria. La Corte ha ricordato che la società, sebbene semplice, rappresenta un soggetto autonomo diverso dalle persone fisiche che la costituiscono.

È del tutto irrilevante il fatto che l’immobile sia utilizzato come abitazione principale da uno dei soci.

La “guerra” politica sulla patrimoniale

Alcuni politici vorrebbero introdurre una tassa patrimoniale o tornare all’Ici sulla prima casa per risolvere i numerosi problemi che dissanguano le casse pubbliche degli italiani. Il dibattito è ancora aperto e sarà tra i temi centrali della prossima campagna elettorale. Ma che ne pensano gli esperti?

In un articolo pubblicato su Ipsoa, l’esperto Franco Osculati, professore ordinario di Scienza delle finanze presso l’Università di Pavia, ha riportato le seguenti osservazioni:

“Il settore attorno al quale, da tempo, si registra la maggior tensione tra approccio politico ed economico alla tassazione è quello degli immobili. Gli economisti che studiano le fattezze e le conseguenze delle imposte nutrono una sostanziale unanimità: gli enti locali devono essere finanziati dalle imposte sugli immobili, compresa, con un ruolo precipuo, la casa di residenza. E anche la delega fiscale propone che la parte ora statale dell’IMU vada ai Comuni. Ma a fronte di uno schieramento compatto dal lato della “scienza”, troviamo un fronte altrettanto unitario del mondo della politica, ostile a ripristinare qualcosa di simile all’ICI “prima casa”. Proporre oggi qualcosa di simile è, dunque, “fantascienza”; tuttavia, valga una nota di cautela. Oggi, in caso di “emergenza”, la tassazione della prima casa varrebbe come razionale segnale di saper reagire alle difficoltà”.

Si paga l imu sulla prima casa
Dopo l’acquisto della prima casa è fondamentale chiedersi quali siano le imposte e tasse che si dovranno pagare non solo per la proprietà ma anche per la sua gestione e mantenimento come per esempio l’IMU, la TASI, la TARI e altre imposte minori.

L’ IMU – Imposta municipale unica introdotta dal 2012 e di fatto ha sostituito la vecchia ICI o imposta comunale sugli immobili che grava su tutti i proprietari di terreni e fabbricati con aliquote e moltiplicatori diversi a seconda della tipologia di immobili e di utilizzo che se ne fa. Al pari di quanto disciplinato per l’imposta comunale immobiliare anche per l’IMU sono previsti dei casi di esenzione dal pagamento del tributo. Non vi sono invece delle franchigie minime al di sotto del quale l’imposta non è dovuta.

Il legislatore invece introdotto dei meccanismi volti diversificare le aliquote a seconda della tipologia di immobili e di possesso da parte del proprietario o del conduttore ho del possessore come vedremo nella tabella di seguito che ci aiuterà a comprendere non solo SE va pagata ma anche COME si effettua il calcolo dell’IMU.

Imu Prima casa 2019

L’IMU sulla prima casa si sente dire al bar che non sia dovuta tuttavia consiglio come al solito di approfondire questa definizione in quanto come vedremo non è proprio così e essere superficiali nel diritto tributaria porta con sè l’applicazione di multe o sanzioni amministrative pecuniarie che possono costare caro. Nel seguito quindi approfondiamo veramente quando l’IMU sulla prima casa è dovuta.

La prima definizione o requisito da rispettare riguarda il tipo di possesso della prima casa. Questa infatti deve essere una abitazione principale. Ma cosa si intende per abitazione principale?

Differenza tra prima casa ed  abitazione principale

Nel caso della prima casa l’IMU non è dovuta ma è importante dare la definizione di prima casa in quanto il legislatore non identifica questa definizione come requisito per godere dell’esenzione dal pagamento. La norma parla infatti di esclusione dal pagamento nel caso di abitazione principale, un concetto che anzi concilia con quello di prima casa. So che solitamente si parla di acquisto della prima casa ma nel caso delle agevolazioni prima casa come anche per l’IMU l’esenzione scatta quanto si tratta di mobili in cui il contribuente dimora abitualmente ossia l’immobile soddisfa la definizione di abitazione principale.

Abbiamo dedicato uno specifico articolo volto a fornire chiarimenti importanti rispetto le domande che pervenivano dei lettori circa la differenza tra prima casa, abitazione principale, dimora abituale, residenza e domicilio fiscale. I concetti infatti pur rappresentando situazioni di fatto differenti fra do loro possono coesistere ma possono anche identificare due luoghi diversi.

Nel momento infatti in cui decidiamo di cambiare la residenza non è detto che stiamo dimorando abitualmente in quel luogo anche se sappiamo che presto quella sarà la nostra mora abituale. Tuttavia il domicilio fiscale può essere eletto in altro luogo diverso dalla residenza anagrafica.

Per aiutar villa comprensione della differenza tra prima casa per abitazione principale possiamo dire il concetto di abitazione principale è più vicino a quello di dimora abituale rispetto a quello di prima casa. Anche le ben più note agevolazioni prima casa in restò si fondano sul rispetto del requisito dell’abitazione principale.

Per abitazione principale si intende quel fabbricato in cui il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente ed hanno la residenza anagrafica.

Importante anche analizzare bene cosa si intenda per familiari. Anche per questo trovate scritto un articolo di approfondimento gratuito che trovate in calce all’articolo qui in sintesi vi dico che per famigliari si intendono il coniuge, figli, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado). In caso di separazione legale, anche il coniuge separato, finché non interviene l’annotazione della sentenza di divorzio, rientra tra i familiari. In caso di divorzio, al coniuge che ha trasferito la propria dimora abituale spetta comunque la detrazione per la quota di competenza, se nell’immobile hanno la propria dimora abituale i suoi familiari.”

Tipologia di immobile per esenzione IMU prima casa

Come avete letto dal chiarimento in premessa l’esenzione dell’IMU dalla prima casa dipende anche dalla tipologia di immobile, casa o appartamento. L’esenzione infatti no si applica per gli immobili classificati catastalmente nelle categorie catastali A/1, A78 e A/9. Parliamo delle abitazioni di lusso, Castelli (spero per voi che ne abbiate in quantità, io mi fermo a quelli della Lego).

La Tabella con tutte le categorie catastali

Scarica la tabella di tasse fisco con le Categorie catastali importanti ai fini Fiscali.

Immobili a destinazione ordinaria Descrizione
A1 Abitazioni di tipo signorile
A2 Abitazioni di tipo civile
A3 Abitazioni di tipo economico
A4 Abitazioni di tipo popolare
A5 Abitazioni di tipo ulta popolare
A6 Abitazioni di tipo rurale
A7 Abitazioni di tipo villini
A8 Abitazioni di tipo ville
A9 Abitazioni di tipo castelli palazzi di valore storico ed artistico
A10 Uso ufficio o studio
A11 Abitazioni tipici

Anche qui è doveroso segnalarvi che in calce all’articolo dedicato alla definizione di immobili di lusso.

Esenzione IMU prima casa anche per le pertinenze box o cantine, ma non per tutte

L’esenzione di cui sopra vale anche per le pertinenze dell’abitazione principale ma non per tutte in quanto il legislatore ha individuato non solo quali pertinenze possono godere dell’agevolazione in oggetto ma anche il numero massimo di pertinenze esenti per ciascun contribuente.

Sono infatti esenti solo una unità locale per ciascuna di queste categorie nel seguito descritte:

  • C/2: Magazzini e locali di deposito
  • C/6:rimesse, autorimesse, stalle scuderie
  • C/7: tettoie chiuse o aperte

Nel caso in cui si abbiano più di una unità locale per ciascuna di queste categorie sarà necessario individuare la pertinenza che gode dell’esenzione e se abbia le caratteristiche. Se infatti parliamo di un box a 20 km dalla dimora abituale parrebbe difficile difendersi da un accertamento fiscale dell’agenzia delle entrate teso a recuperare a tassazione l’IMU non versata. Per approfondimento però potete leggere l’articolo dedicato alla definizione di pertinenze.

Non è obbligatorio che le pertinenze debbano essere acquistate contestualmente per essere considerate pertinenze ma è possibile anche destinarle successivamente.

Altri casi di esenzione IMU prima casa

Anche gli alloggi sociali o le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibita ad abitazione principale nonché quelli assegnati al coniuge a seguito di separazione legale, annullamento scioglimento del matrimonio o cessazione dei suoi effetti civili.

Prevista anche l’esenzione per i cittadini italiani residenti all’estero ed iscritti all’AIRE per case possedute, o anche in usufrutto e titolari dimensione estera o anche i soggetti che sono stati ricoverati per cui dimorano in istituti di ricovero o case di cura.

http://www.tasse-fisco.com/interessi-sui-mutui/mutui-e-abitazione-principale-chiariamo-cosa-si-intende/531/

http://www.tasse-fisco.com/case/prima-casa-2010-agevolazioni-fiscali-imposta-registrochi-come-quando-quanto-vale/1944/

http://www.tasse-fisco.com/case/abitazione-di-lusso-caratteristiche-quando/12678/

http://www.tasse-fisco.com/case/imu-prima-seconda-casa-2017-tabella-calcolo-versamento-acconto-saldo/34708/

Da quando l'IMU sulla prima casa non si paga?

L'IMU sulla prima casa non si paga sia per il 2022 che 2021. Ma anche per gli anni precedenti, sin dal 2012 (anno di introduzione dell'IMU) l'abitazione principale è stata esentata. Vi sono, però, delle eccezioni. Infatti, se le abitazioni sono catastate nelle categorie A1, A8 o A9, non godono dell'esenzione IMU.

Perché pago l'IMU sulla prima casa?

L'Imu si paga sulla prima casa qualora l'abitazione principale in cui il contribuente risiede e dimora con il proprio nucleo familiare sia considerata di lusso. Per capire quando non si ha diritto all'esenzione è quindi necessario verificare la categoria catastale della propria abitazione.

Quando si paga l'IMU della prima casa?

Entro giovedì 16 giugno va versata la prima rata dell'Imu 2022. Tra le novità, la possibilità di esentare una sola abitazione se marito e moglie hanno la residenza in Comuni diversi.

Chi non è tenuto a pagare IMU?

126/2020, non è dovuta l'IMU per l'anno 2022 relativamente agli immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.