Quando andrò in pensione e quanto prenderò

In Italia le regole previdenziali sono complicate e cambiano spesso. Questo calcolatore permette di determinare in modo semplice la data in cui si matura il diritto alla pensione e quella in cui sarà effettivamente possibile accedervi: comprende le nuove stime Istat sull’aspettativa di vita e l’uscita con Quota 100 in vigore dal 2019.

DAI DATI PERSONALI AL PRIMO GIORNO DA PENSIONATO

Data di nascita
Contributi totali accreditati  anni  oppure  settimane Indicare il totale dei contributi accreditati compresi quelli figurativi o da riscatto, espressi in anni o in settimane
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
alla data del Indicare la data alla quale i contributi specificati nelle due righe sopra risultano maturati in modo certo
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
Informazioni sul lavoratore uomo donna dipendente autonomo In caso si siano svolte attività diverse indicare quella attuale: nella relativa gestione pensionistica devono risultare versati i contributi
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
Datore di lavoro pubblico privato  
Scuola: sì no
Scenario speranza di vita 2007 2017  
Attività gravose: sì no L’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita viene stimato secondo lo scenario demografico Istat mediano base 2017. Resta possibile optare per lo scenario base 2007. Si può inoltre indicare l’appartenza alle categorie che svolgono attività gravose, esentate dallo scatto di 5 mesi previsto per il 2019
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
Opzione donna (contributivo) sì se anticipa l’uscita no in ogni caso L’uscita con l’opzione contributiva, riservata alle lavoratrici, comporta una forte decurtazione della pensione: specificare se va calcolata, nel caso in cui sia la prima data possibile
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
Utilizzo Quota 100 sempre solo fino al 2021 non utilizzare Specificare se si intende fruire dell’uscita anticipata Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) in vigore dal 2019 al 2021, secondo l’attuale normativa oppure effettuando una simulazione anche oltre il 2021, o ancora se si preferisce escludere dal calcolo della data della pensione questa possibilità
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
Contributi dopo la data indicata i versamenti proseguono si interrompono Specificare se l’attività (o il versamento di contributi volontari) proseguono oppure se i contributi si fermano alla data indicata
Quando andrò in pensione e quanto prenderò

I requisiti maturano il È la data in cui si matura il diritto alla pensione, di cui bisogna però attendere la decorrenza effettiva
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
quando si avranno: età È l’età esatta raggiunta al momento in cui si consegue il diritto alla pensione
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
contributi totali È l’anzianità contributiva, espressa in anni e settimane, maturata al momento del diritto alla pensione
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
quota raggiunta La quota è la somma di età anagrafica e anzianità contributiva con la quale è maturato il diritto alla pensione: può essere ottenuta anche sommando frazioni di anno
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
Tipo di pensione Qui viene specificato se la pensione è conseguita per vecchiaia, anzianità, con 40 anni di contributi a prescindere dall’età oppure è una pensione anticipata (a partire dal 2012)
Quando andrò in pensione e quanto prenderò
La pensione decorre dal Questa è la data della decorrenza effettiva della pensione, cioè il primo giorno da pensionato
Quando andrò in pensione e quanto prenderò

Attenzione. Il codice del programma viene periodicamente aggiornato. Quando questo avviene, se lo script era già stato caricato in precedenza, il browser può non rispondere immediatamente: in tal caso è sufficiente effettuare un refresh (F5) oppure eventualmente svuotare la cache.

  • Il calcolo viene effettuato per le pensioni che maturano dal primo gennaio 2012 in base alla legge 214/2011 (riforma Fornero), alle successive modiche ed integrazioni ed ed alle relative circolari dell’Inps per lavoratori privati e dipendenti pubblici. Non sono stati inseriti per il momento il pensionamento flessibile per chi ha iniziato a lavorare dal 1996 e le norme più favorevoli per i lavori usuranti, mentre sono già contemplate le eccezioni per i lavoratori che avrebbero conseguito il diritto alla pensione nel 2012. Per le pensioni il cui diritto matura fino al 31 dicembre 2011 il calcolo viene invece effettuato in base a norme e tabelle contenute nelle leggi 247/07, 122/2010, 111/2011, 148/2011, ed alle relative circolari (in particolare Inps 60/2008, Inpdap 7/2008, Inps 126/2010).
  • Il programma di calcolo suppone la prosecuzione dell’attività lavorativa e il regolare accredito dei contributi dalla data indicata a quella in cui si consegue la pensione, a meno che alla riga "Contributi dopo la data indicata" venga selezionato "si interrompono".
  • Nel calcolo è inclusa l’opzione offerta alle lavoratrici (prorogata con la legge di bilancio 2017) di conseguire a 57-58 anni la pensione di anzianità nel sistema contributivo. Questa è in molti casi la soluzione di uscita più ravvicinata; per fare in modo che sia applicata selezionare "sì se anticipa l’uscita" alla riga "Opzione donna (contributivo)".
  • Il programma considera tutti effettivi i contributi ai fini della pensione di anzianità con 35 anni, anche se in realtà in questo caso andrebbero esclusi quelli figurativi per disoccupazione ordinaria e malattia.
  • Per le pensioni il cui diritto è maturato nel 2011: una volta trascorsi i 12 o i 18 mesi richiesti rispettivamente per dipendenti e autonomi, la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo nel caso di pensione Inps, dal giorno immediatamente successivo per i dipendenti pubblici con l’Inpdap.
  • Dove richiesta, viene indicata la quota minima raggiunta ai fini del diritto alla pensione. Le quote (come chiarito ad esempio dall’Inps con la circolare 60/2008) si intendono raggiunte anche con l’utilizzo di frazioni di anno. Per la pensione di vecchiaia e quella di anzianità con 40 anni di contributi non è richiesta alcuna quota.
  • Dal 2013 sono entrate in vigore le norme che innalzano automaticamente i requisiti di età in base all’allungamento dell’aspettativa di vita. Per gli anni successivi al 2016 i nuovi requisiti saranno stabiliti solo dopo la verifica degli effettivi andamenti demografici; qui in conformità alle stime della Ragioneria generale dello Stato gli incrementi sono ipotizzati sulla base dello scenario Istat base 2016, che arriva fino al 2065. Inoltre si suppone che i mesi vengano calcolati in quanto tali e non trasformati in giorni: ad esempio dal 25 febbraio tre mesi si intendono passati il 25 maggio e non il 26 (cioè 90 giorni dopo).
  • Per le pensioni anticipate i mesi di contributi sono traformati in settimane sulla base delle indicazioni dell’Inps.
  • Per i lavoratori del settore scuola la finestra di uscita coincide sempre con l’inizio dell’anno scolastico, quindi l’1 settembre.
  • Per i dipendenti pubblici, l’ex Inpdap considerava raggiunto il requisito dei 40 anni di contributi con 39 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio.

"I calcolatori presenti su Irpef.info hanno mero valore informativo e non hanno alcuna pretesa di carattere consulenziale"

Come posso sapere quanto prenderò di pensione?

Il calcolo della pensione finale si ottiene moltiplicando il montante contributivo (la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera lavorativa) per il coefficiente di trasformazione relativo all'età in cui si va in pensione (conteggiando anche le frazioni d'anno).

Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2000 euro?

Su questo valore incide il coefficiente di trasformazione del 5,575%. Il 5,575% di 368.940 euro è 20.568 euro, l'importo lordo di un anno di pensione. Diviso per 13 mensilità è 1.582,18 euro lordi di pensione al mese, circa 1.250 euro netti, a fronte di uno stipendio di 2.200 euro.

Quanto è la percentuale della pensione rispetto allo stipendio?

In questi casi, infatti, si parla di tasso di trasformazione ovvero il rapporto percentuale che c'è tra l'ultimo stipendio e la prima pensione. Solitamente, con il massimo contributivo (42 anni di lavoro), questo tasso di trasformazione restituisce una pensione che ha un importo pari al 70% dell'ultimo stipendio.

Quando si prende di pensione con 42 anni e 10 mesi?

Pertanto, il requisito contributivo per l'accesso alla pensione anticipata rimane confermato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne, fino al 31 dicembre 2026, ma con l'attesa di 3 mesi dalla maturazione di tali requisiti contributivi (cosiddetta “finestra").