Introduzione Show I valori di pressione arteriosa considerati normali sono inferiori a 120/80 mmHg, dove il primo valore si riferisce alla pressione arteriosa sistolica, detta anche massima, e il secondo alla pressione arteriosa diastolica, o minima. Entro certi limiti, minori sono i valori di pressione e meglio è dal punto di vista della prevenzione cardiovascolare; l’ipotensione, ossia una pressione più bassa del normale, è una condizione clinica caratterizzata da
Valori inferiori a 80 mmHg di pressione sistolica configurano invece un quadro d’ipotensione grave, associato al rischio di possibile collasso circolatorio; si noti tuttavia che secondo molti autori la pressione sanguigna è considerata troppo bassa solo in presenza di sintomi evidenti, a prescindere dai valori. La pressione arteriosa non è mai costante nell’arco della giornata ed è soggetta al controllo di vari meccanismi regolatori che, in assenza di malfunzionamenti, mantengono i valori pressori in specifici range di normalità e li modificano in base alle necessità dell’organismo, per esempio:
L’ipotensione è un disturbo di cui non si sente parlare molto spesso, contrariamente a ciò che avviene per la pressione alta, e ciò è dovuto al fatto che l’ipotensione, benché possa essere una patologia invalidante, non comporta i rischi tipici dell’ipertensione, rivestendo dunque una minore valenza clinica. L’ipotensione è inoltre un disturbo meno frequente dell’ipertensione e solitamente il trattamento risulta efficace nella maggior parte dei casi. La pressione bassa può interessare tutti i soggetti in ogni fascia di età, anche se esistono alcune categorie di soggetti maggiormente predisposte:
Nel presente articolo concentreremo la nostra attenzione sui casi di ipotensione patologica, ma è importante ricordare che:
iStock.com/KatarzynaBialasiewicz Valori pressori bassi possono originare da molte cause, ad esempio:
Una forma particolare di ipotensione ortostatica è nota come ipotensione post-prandiale, una condizione che si presenta cioè dopo i pasti, in conseguenza del fatto che una parte rilevante del volume di sangue circolante viene concentrata a livello del sistema gastro-intestinale, per necessità digestive. L’apporto ematico al resto dell’organismo è pertanto ridotto, causando una riduzione della pressione; tale condizione è più frequente negli anziani e in soggetti affetti da patologie del sistema nervoso. Ricordiamo infine l’ipotensione neuronale, una forma benigna che colpisce più frequentemente bambini e giovani adulti, associata spesso a una prolungata stazione eretta; è dovuta ad un’alterazione dei meccanismi neuronali che intervengono nella regolazione della pressione arteriosa. SintomiI sintomi della pressione bassa possono presentarsi bruscamente nelle condizioni acute o avere un’evoluzione progressiva, in dipendenza dalla causa sottostante; i sintomi più comuni sono:
Con la progressiva e graduale attivazione dei meccanismi di compenso possono comparire una serie di riflessi in risposta all’ipotensione, a testimonianza degli sforzi dell’organismo volti a normalizzare la situazione pressoria e garantire la salvaguardia degli organi critici (cuore, cervello e reni):
Pressione bassa in gravidanzaPoiché il sistema circolatorio va incontro ad una rapida espansione durante la gravidanza, in forma di aggiunta del sistema circolatorio del feto, è molto comune osservare un progressivo abbassamento dei valori pressori della mamma; dovendo percorrere più strada è infatti normale che il sangue perda parte della sua spinta nei vasi sanguigni, e di conseguenza anche di pressione. Si tratta quindi di un fenomeno del tutto normale, che tende a risolversi con il parto e, salvo eccezioni, non costituisce un fattore di rischio per la salute della coppia mamma-figlio; si raccomanda comunque sempre il preventivo parere del ginecologo e, nel caso di sintomi legati all’ipotensione (vertigini, stanchezza, capogiri, …) prestare attenzione ed eventualmente evitare di mettersi in condizioni pericolose come la guida di un’auto. DiagnosiLa diagnosi di ipotensione si basa sul riscontro di una pressione sistolica massima al di sotto dei valori normali e dei sintomi associati; una volta diagnosticata è importante valutare il quadro clinico al fine di identificare eventuali caratteristiche che possano indirizzare il sospetto diagnostico. Il primo passo consiste nella raccolta di un’accurata anamnesi, indagando in particolare la presenza di possibili fattori di rischio come
In caso di trauma la causa più comune dell’ipotensione è l’emorragia acuta; il trauma è possibile causa di shock neurogeno, dovuto a danno del midollo spinale. Lo shock anafilattico è facilmente riconoscibile sia per il dato anamnestico di reazione immediatamente successiva all’assunzione della sostanza, sia per la presenza di segni di accompagnamento (per esempio orticaria e broncospasmo). Lo shock settico è dovuto all’evoluzione di un’infezione preesistente (sepsi) e si caratterizza per la presenza di
In base al quadro clinico il medico deciderà quali esami prescrivere, operando una scelta tra:
RimediIl trattamento dell’ipotensione dipende dall’eventuale causa sottostante. Gli episodi di ipotensione “semplice”, in assenza di patologia sottostante come possibile causa, generalmente si risolvono spontaneamente, non necessitando di alcuna terapia. Laddove la comparsa di ipotensione sia ascrivibile a una causa specifica è indicato il trattamento di quest’ultima. Le forme di ipotensione più gravi richiedono una valutazione medica approfondita, spesso in regime di ricovero, al fine di sottoporre il paziente a indagini specialistiche mirate, oltre che alla somministrazione delle appropriate terapie del caso. Consigli utiliChi soffre o è predisposto all’ipotensione dovrebbe prestare attenzione ad alcuni fattori:
Cosa mangiareRisulta di grande beneficio bere adeguatamente e consumare abbondanti quantità di frutta e verdura, a loro volta ricche di acqua; questo consente di evitare il rischio disidratazione con conseguente ulteriore riduzione della pressione. A meno di situazioni particolari (patologiche) si consiglia semplicemente di evitare di consumare pasti eccessivamente abbondanti se si soffre di ipotensione post-prandiale, mentre in alcuni specifici pazienti il medico potrebbe consigliare di aumentare leggermente il consumo di sale. A cura della Dr.ssa Elisabetta Fabiani, medico chirurgo Articoli ed approfondimenti
Link sponsorizzatiCosa fare per aumentare la pressione minima?praticare una regolare attività fisica.. Gli integratori salini. ... . Rimedi naturali. ... . Fare attività fisica. ... . Sdraiarsi e sollevare le gambe. ... . Bere acqua e sale. ... . Non tentare di restare in piedi. ... . Non bere acqua e zucchero.. Cosa fare se si ha la pressione minima troppo bassa?Rimedi utili contro la pressione bassa costituzionale sintomatica. Aumentare l'apporto idrico e salino (quindi bere qualche bicchiere di acqua in più e aumentare di poco la quantità di sale nella dieta);. Evitare il consumo eccessivo di alcolici;. Evitare la caffeina (specie alla sera e prima di coricarsi);. Quando preoccuparsi per la pressione minima bassa?«Bisogna preoccuparsi quando insorge repentinamente, tende a non essere responsiva al trattamento farmacologico o quando risulta associata ad altri sintomi quali: sincope, dolore al petto, febbre alta. In questi casi, infatti, potrebbe essere il segno di una sottostante patologia più grave» evidenzia Ciro Indolfi.
Quando la pressione minima è pericolosa?Un valore di pressione minima compreso tra 80 e 89 mmHg indica una condizione di pre-ipertensione e richiede un attento monitoraggio. Una pressione minima alta è più frequente tra i giovani, perché più soggetti a sforzi fisici quali sport o divertimenti vari. Anche i bambini possono soffrire di pressione minima alta.
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