DEFINIZIONE DI "INFEZIONE DELLE VIE URINARIE"Il termine “infezione delle vie urinarie” definisce la presenza di sintomi irritativi delle vie urinarie associati a isolamento di microrganismi patogeni nelle urine. Show
Le infezioni acute non complicate delle vie urinarie comprendono le infezioni delle basse vie urinarie (cistiti, uretriti, prostatiti) e delle vie urinarie superiori (pielonefriti, cistopieliti) La cistite si definisce come infiammazione acuta o cronica della vescica urinaria in genere causata da un’infezione batterica o, più raramente, da traumi o agenti esterni (ad esempio radioterapia). Si definiscono “non complicate” le infezioni vie urinarie che occorrono in un apparato urinario morfologicamente e funzionalmente indenne ed in assenza di specifiche comorbidità. Si definiscono “complicate” le infezioni che si manifestano in soggetti a particolare rischio di complicanze (bambini, donne gravide, soggetti immunodepressi, diabetici, cateterizzati, con alterazioni anatomiche o funzionali dell’apparato urinario, insufficienza renale, uropatia ostruttiva, vescica neurologica) INFEZIONI VIE URINARIE: BATTERIURIA ASINTOMATICALa batteriuria asintomatica (presenza di batteri nelle urine senza sintomatologia urinaria quale dolore, bruciore) è comune ed è di rado associata ad esiti avversi. Lo screening o il trattamento della batteriuria asintomatica non è raccomandato nelle donne in età fertile, non gravide, nelle persone anziane o nei pazienti cateterizzati. EZIOLOGIA
L’infezione avviene attraverso l’uretra o per contiguità dall’interno di batteri per lo più di origine intestinale. Lo spettro di agenti patogeni è sovrapponibile per le UTI non complicate del tratto urinario superiore ed inferiore, con Escherichia Coli come patogeno responsabile del 70-95% dei casi e Staphylococcus saprophyticus, epidermidis e
fecalis in circa il 10-15%. Occasionalmente vengono isolate altre Enterobacteriacee come Proteus Mirabilis e Klebsiella spp. o gli enterococchi (soprattutto nelle colture positive a più microrganismi, segno di contaminazione). Esiste in alcuni pazienti una predisposizione genetica alle infezioni urinarie dovuta alla mancata o alla scarsa produzione congenite di sostanze chimiche difensive
Fattori vaginaliLa recettività alla colonizzazione batterica delle cellule dell’epitelio vaginale è la prima delle possibili cause ascendenti di infezioni vie urinarie. Numerosi studi hanno dimostrato che l’Escherichia Coli aderisce più rapidamente alle cellule vaginali di donne con infezioni delle vie urinarie piuttosto che alle stesse di volontari sani. Sembra che le donne con IVU ricorrenti abbiano un numero maggiore di recettori per l’adesione batterica nella mucosa genito-urinaria e quindi punti maggiori di attacco per i patogeni a causa di una ridotta capacità di inibizione competitiva per la colonizzazione adesivo-mediata (soggetti “non-secretori”). Le cellule dei soggetti “secretori” invece, producono mucopolisaccaridi che tendono a coprire e “mascherare” i recettori per l’adesione. Fattori uretrali Dal punto di vista anatomico la causa più frequente di infezioni vie urinarie è la stenosi uretrale, ma da molto autori tale patologia è messa in discussione nel sesso femminile, sostenendo che non sarebbe altro che una dissinergia vescico-sfinterica misconosciuta (ostruzione funzionale). Fattori prostatici Un’infezione subclinica della prostata è associata nell’uomo ad una maggior incidenza di infezione delle vie urinarie. In questi
casi si verificherebbe un’alterazione del secreto prostatico (assenza o riduzione dello zinco, che è considerato tra i fattori inibenti la crescita batterica). Abitudini comportamentaliEsistono numerose “cattive abitudini” che sono associate ad una maggior incidenza di infezione delle vie urinarie, quali la tendenza a posticipare la minzione , trattenendo le urine il più possibile, la tendenza a non svuotere completamente la vescica, urinando in fretta o in posizioni non corrette, igiene intina con prodotti aggressivi che destabilizzano la flora batterica vaginale o la stipi e comunque lo squilibrio della flora batterica intestinale da alimentazione non corretta. SINTOMI INFEZIONE DELLE VIE URINARIE
DIAGNOSI INFEZIONI DELLE VIE URINARIEUna donna in età fertile e non incinta che si presenta con disuria acuta ha solitamente uno di questi tre tipi di infezione:
Una distinzione tra queste tre
entità può essere fatta con un alto grado di sicurezza tramite l’anamnesi e l’esame obiettivo TERAPIA PER INFEZIONI DELLE VIE URINARIE Cicli brevi di antibiotici sono molto efficaci nel trattamento delle cistiti acute non
complicate nelle donne in età fertile. INFEZIONI DELLE VIE URINARIE RICORRENTI (NON COMPLICATE) NELLE DONNE Le infezioni ricorrenti delle vie urinarie (RUTI) vengono definite in letteratura come tre episodi di UTI nel corso degli ultimi 12 mesi o come due episodi negli ultimi 6 mesi. I fattori di rischio per RUTI sono genetici e comportamentali. INFEZIONI DELLE VIE URINARIE in gravidanza Le infezioni delle vie urinarie durante la gravidanza sono un evento frequente, sia associate a segni e sintomi clinici sia asintomatiche; entrambe le forme sono associate a
un rischio di evoluzione in pielonefrite e complicanze per il feto, quindi vengono sempre considerate con infezioni complicate. Ausili e Prevenzione per Infezioni delle vie UrinarieMetodi come la acidificazione delle urine, il succo di mirtillo, l’estratto di uva ursina e l’applicazione vaginale di lactobacilli mostrano effetti variabili ma sono utilizzati largamente per il ridotto tasso di effetti collaterali. D-MannosioIl D-mannosio è uno zucchero semplice estratto dal legno di larice o betulla che viene riassorbito otto volte più lentamente del normale glucosio e una buona parte viene filtrato dai reni e poi espulso con le urine, dove sembra possedere la proprietà di "attaccarsi" all' Escherichia Coli, formando un’entità che viene eliminata più facilmente durante la minzione.Il D-mannosio non può essere usato anche come prevenzione ma viene assunto solo in presenza di infezioni del tratto urinario (fase acuta o recidive). Uva ursinaL’Uva ursina è una pianta tradizionalmente impiegata in naturopatia nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie. Il principio attivo che contiene l'uva ursina è l'arbutina, idrolizzata a livello intestinale, con liberazione di idrochinone che viene eliminato dalle vie urinarie.E’ da evitare la concomitante assunzione di sostanze o cibi che acidificano le urine, pena la perdita delle proprietà antibatteriche. In assenza di lavori specificatamente dedicati alla valutazione della tossicità (in particolare epatica) della pianta e delle sue preparazioni, si sconsiglia l'uso della pianta alle donne in gravidanza e ai bambini di età inferiore ai 12 anni Le urine tendono all'alcalinità (pH > 7) in presenza di patogeni capaci di scindere l'urea (Proteus spp, Klebsiella spp, Bilophila wadsworthia, Cryptococcus neoformans, alcuni Citrobacter spp, alcuni Haemophilus spp), e quindi infezioni di questo tipo sono teoricamente trattabili con l'uva ursina. Cranberry (Vaccinium Macrocarpon)Originario del Nord America, il cranberry è stato utilizzato come trattamento tradizionale per le infezioni del tratto urinario prima dell'introduzione degli antibiotici, e continua ad essere ampiamente utilizzato come prodotto di automedicazione per questo scopoI ceppi uropatogeni di E.Coli si affidano all'adesione delle fimbrie di tipo P per permettere la colonizzazione e il relativo processo infettivo. Le proantocianidine del cranberry prevengono l'adesione delle fimbrie di tipo P dei ceppi uropatogeni di E. coli Inizialmente i suoi benefici erano attribuiti all'acidificazione delle urine e al suo contenuto di acido ippurico, ma studi più recenti indicano che le proantocianidine interferiscono con l'adesione di batteri uropatogeni alla mucosa vescicale. E’ stata inoltre descritta la capacità di protezione dallo stress ossidativo. L-MetioninaUn gran numero di batteri Gram-negativi sono in grado di alcalinizzare le urine per degradazione enzimatica dell'urea e possono così crearsi delle condizioni di crescita vantaggiose.L'effetto acidificante della L-Metionina provoca uno spostamento del pH urinario in un range di pH situato tra 5,4 e 6,2. Tale ambiente acido diminuisce l'adesione dei batteri patogeni alle cellule dell'urotelio e inibisce la crescita dei ceppi batterici. Un'infezione urinaria cronica con urine alcaline può indurre la formazione e la crescita di calcoli fosfatici. L'acidificazione delle urine con la L-Metionina migliora la solubilità dei calcoli ed è un principio essenziale per evitarne la formazione di nuovi. Terapia immunitaria Esiste una terapia immunitaria contro le infezioni recidivanti delle vie urinarie da E.Coli (non
commercializzato in Italia) composta da lisato di Escherichia coli (Uro Vaxom) Riequilibrio della flora intestinaleI batteri intestinali possono giungere alla vescica per contiguità o attraverso le vie linfatiche e solo correggendo l’equilibrio intestinale tra flora batterica “buona” e patogena ed eliminando quindi il serbatoio di batteri pericolosi che alimenta questo ciclico ripetersi di infezioni, sarà possibile eliminare una delle causa di gran lunga più frequenti delle infezioni delle basse vie urinarie. Se non viene eliminata la disbiosi quindi, ogni antibiotico avrà un effetto momentaneo sulla vescica, senza trattare l’origine del problema ma andando a incrementare la resistenza dei batteri patogeni intestinali, quando essi siano in numero eccessivo. Vengono usati fermenti lattici e probiotici. Dev’essere preferito il probiotico che possa colonizzare persistentemente l’intestino, in quantità e per un tempo adeguato e che sia stabile nel tempo come conservazione e caratteristiche. Per qualsiasi informazione o richiesta di appuntamento, clicca qui. Come capire se si ha uretrite?Quali sono i sintomi dell'uretrite
bisogno urgente e frequente di urinare. dolore durante la minzione. negli uomini, secrezione uretrale che può variare dal verde-giallognolo e denso fino a uno più fluido e chiaro; nelle donne la secrezione non è molto comune. infezione della vescica e vaginite.
Come sfiammare l'uretra?Come abbiamo visto, il trattamento dell'uretrite infettiva prevede l'uso di farmaci antibiotici o di blandi antisettici delle vie urinarie. Bere molta acqua può aiutare, perché l'urina ha un'azione dilavante sui patogeni, ciò ne favorisce l'eliminazione all'esterno.
Quanto tempo può durare un uretrite?La cura può avere durata variabile fino ad un massimo di 15-20 giorni. Dopo la cura si è in genere guariti ma non sono rare le re-infezioni o le ricadute (20% dei casi). Dopo il primo episodio di malattia non si acquisisce la resistenza, quindi la malattia si può prendere più volte nella vita se non ci si protegge.
Dove fa male l uretere?L'uretere si contrae per vincere l'ostruzione dovuta al calcolo, causando un grave dolore crampiforme (colica renale o uretrale), nella regione lombare o al fianco, con frequente irradiazione all'inguine o, negli uomini, ai testicoli.
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