A quanti mesi si fa il battesimo

Il battesimo rappresenta il primo importante evento nella vita di un bambino, poiché viene presentato ufficialmente alla comunità di fedeli ed entra a far parte della grande famiglia religiosa alla quale appartiene lui, ma anche i suoi genitori. E’ senza dubbio un momento di festa, ma vi sono dei periodi specifici dell’anno durante i quali non è possibile celebrare il battesimo.

Per quanto riguarda il momento più indicato, in termini di età per il bambino, non ci sono indicazioni specifiche per la celebrazione del rito. Solitamente, questa avviene quando sono trascorsi circa due o tre mesi dalla nascita del bambino.

Per quanto concerne il periodo della celebrazione, è opportuno mettersi d’accordo con il parroco della parrocchia di residenza. Di solito, ogni parrocchia rispetta un suo proprio calendario specifico, tranne i casi in cui vi siano delle richieste particolari. Questo è il caso in cui, ad esempio, si scelga di celebrare un battesimo comunitario, ciò significa che la messa si svolge insieme ad altri bambini che devono ricevere lo stesso sacramento.

I genitori devono altresì tener conto che potrebbe essere loro richiesta una adeguata preparazione per far ricevere il sacramento al figlio, poiché loro saranno le sue prime guide spirituali nel corso della sua vita. In alcune parrocchie, il parroco fa una semplice chiacchierata con i genitori del battezzando, ma ve ne sono altre in cui si richiede loro di prendere parte a dei corsi specifici di preparazione al rito. In alcuni di questi corsi è anche richiesta la partecipazione di padrinie madrine. Si tratta di un impegno non da poco, poiché è fondamentale avere la giusta preparazione per affrontare un ruolo ed un cammino così importante.

Ci sono poi dei giorni specifici per quanto riguarda la celebrazione del Battesimo, dando una particolare priorità alla Veglia pasquale, alla Pentecoste e alla domenica. Accanto a questi ci sono anche l’Epifania, la festa del Battesimo di Gesù, ovvero la prima domenica dopo l’Epifania, la festa della Presentazione del Signore, il 2 febbraio, la festa di San Bernardo di Chiaravalle, il 20 agosto, la festa della Trasfigurazione del Signore, il 6 agosto, la solennità di Cristo Re.

Mentre, non si possono celebrare riti battesimali durante il tempo di Quaresima, secondo quanto, appunto, stabilito dal diritto canonico.

La presenza dei padrini nella celebrazione del Battesimo indica la premura della comunità di fedeli, affinché il bambino possa essere educato nella fede della Chiesa. Per questa ragione, ai padrini e alle madrine viene richiesto di prendere parte all’incontro di catechesi prima del battesimo, come indicato dal parroco. Mentre, i genitori del battezzando non possono rivestire il ruolo di padrino e madrina, poiché il loro compito è ben più sostenuto, secondo l’educazione cristiana del loro bambino.

Ai padrini e madrine che provengono da una differente parrocchia, rispetto a quella del battezzando, è necessario che presentino una dichiarazione in cui si specifica di aver compiuto sedici anni, di essere stati battezzati, cresimati e ricevuto Prima Comunione, di non aver contratto matrimonio solo civile, di non convivere o aver procurato divorzio, di non essere membri di organizzazioni o associazioni condannate dalla Chiesa, di impegnarsi a condurre una vita cristiana, sostenendo altresì l’educazione morale e religiosa del bambino.

Il battesimo del proprio bambino è senza dubbio uno dei momenti più emozionanti per un genitore e questo viene celebrato poco dopo la sua nascita. Sono molti preparativi che precedono i festeggiamenti, ma primo fra tutti c’è la preparazione affinché il bambino riceva un sacramento così importante.

La prima cosa da fare, dopo la gioia della nascita del proprio figlio e la scelta del nome da affidare, è quella di fissare il periodo ideale in cui fare celebrare il rito battesimale. Chiaramente, questo nel caso in cui i genitori siano di religione cattolica.

Solitamente, i bambini tendono ad essere battezzati quando sono ancora molto piccoli, per cui pochi mesi dopo la loro nascita. Il battesimo, quando è particolarmente sentito da entrambi i genitori, viene stabilito nel periodo che va dal primo al quinto mese dalla nascita. Non esiste, tuttavia, alcuna regola specifica inerente a quando fissare la data per far battezzare il proprio bambino. Ogni genitore può decidere autonomamente quando far celebrare il battesimo, anche in relazione a diverse ragioni, spesso anche prettamente economiche.

Il battesimo, in realtà, potrebbe essere fatto a qualunque età. Non vi è infatti un’età giusta per riceverlo, sebbene si preferisca farlo entro il primo anno di età, qualora non fosse possibile nei primissimi mesi di vita. Nei mesi immediatamente successivi alla nascita tra il primo e il quarto mese, il neonato fonda le sue azione sui riflessi e sull’istinto, per cui non ha ancora ben chiaro come rapportarsi alla realtà e non dispone ancora di alcuna esperienza.

Mentre, a partire dal quarto mese in poi, il bambino stabilisce quali sono i suoi gusti e le sue preferenze, per cui ha una più chiara idea di ciò che lo circonda ed è anche più ricettivo agli stimoli che giungono dall’esterno. Ecco perché, solitamente, si ritiene che la fase migliore per battezzare il bambino sia quella che va a partire proprio dal quarto o quinto mese dalla nascita.

Dal quinto mese in poi, il bambino è quindi più preparato ad affrontare il momento del battesimo, inoltre anche la mamma avrà avuto maggiore tempo per riprendersi e rimettersi in forma dopo il parto, concentrandosi così all’organizzazione dell’evento.

Il bambino in quell’occasione avrà anche modo di sperimentare l’amore di tutti coloro che saranno insieme a lui in un giorno così importante.

Anche i fotografi, in quel giorno, trattandosi di un bambino già un po’ più cresciuto, potranno scattare foto in maniera più tranquilla, riprendendo l’evento in tutta la sua interezza. Trattandosi, infatti, di bambini che hanno già un più sviluppato senso di relazione con il mondo esterno, sono maggiormente in grado di rapportarsi agli altri e consentono così di cogliere espressioni più vere rispetto a quelle nei bambini pochi giorni dopo la nascita.

Fondamentale, prima di celebrare il rito battesimale, fare espressa richiesta alla parrocchia di appartenenza, per poter fornire tutti i documenti richiesti. La burocrazia è forse la parte che richiede più tempo quando si tratti di eventi ufficiali, anche per quel che riguarda quelli religiosi. Una volta che sia stata decisa la data, è bene recarsi presso la chiesa di appartenenza e chiedere al parroco tutto ciò che occorre.

Di solito, tra i documenti necessari vi sono il certificato di nascita del bambino, indicante maternità e paternità, che può essere richiesto al Comune di residenza. Occorre poi la domanda di richiesta con i dati anagrafici del bambino, che può essere richiesta in parrocchia o al sacerdote. L’attestato di idoneità del padrino e della madrina per certificare l’avvenuta cresima delle persone scelte e verificare che non si tratti di persone divorziate, risposate o coniugate civilmente.

Quanto si paga il prete per il Battesimo?

L'8 per mille paga lo stipendio del prete. Nel sito dell'Arcidiocesi, alla voce tasse e offerte ci sono le indicazioni per alcuni servizi, basati su un decreto della Cei del 2001: nessuna offerta per battesimi e funerali, 8 euro per la Santa messa, 103 euro per matrimoni (esclusi fiori e organista).

Chi può battezzare un neonato?

Padrino e madrina del Battesimo, i requisiti Deve essere cattolico, deve aver fatto la Cresima e deve seguire una vita coerente con i principi della fede cristiana. Non deve essere stato colpito da alcuna pena canonica. Non può essere né il padre né la madre del battezzando.

Quanto tempo prima si invita al Battesimo?

Si tratta di un momento piuttosto intimo, quindi sarà preferibile invitare solamente i parenti e gli amici più stretti. Tutti dovranno essere avvisati almeno un mese prima il giorno della cerimonia, in modo tale da permettere ad ogni ospite di organizzarsi adeguatamente.

Chi tiene in braccio il bambino durante il Battesimo?

Chi tiene in braccio il bambino Solitamente, sono i genitori a tenere in braccio il bambino e poi durante il rito battesimale, il padrino e la madrina, o uno solo dei due, asciugano la testa del bambino.