Una finanziaria può pignorare il conto corrente

In questo articolo ti svelo tutto quello che devi sapere per evitare il pignoramento del conto corrente. Dalle false soluzioni da cui devi scappare, anche le più pericolose, fino alle soluzioni vere e proprie a norma di legge.

Proprio così, esiste una legge che ti permette di salvarti dal pignoramento del conto corrente bancario e per scoprire di cosa parlo continua a leggere.

Il pignoramento bancario è una delle pratiche che il creditore può mettere in atto per poter avere indietro i soldi che ti ha prestato.

Insieme al:

-          Pignoramento della pensione

-          Pignoramento dello stipendio

-          Pignoramento delle provvigioni

-          Pignoramento della prima casa

-          Pignoramento dei crediti

-          Pignoramento delle commissioni

e altri.

Quello sul conto corrente rientra tra quelli che si chiamano pignoramenti presso terzi, cioè presso altre persone e non direttamente sui beni già in tuo possesso.

Il pignoramento sul conto corrente non è altro che una procedura a norma di legge, dove un creditore che non ha ricevuto i suoi soldi, si rivolge al tribunale e ottiene la possibilità di essere pagato prelevando i soldi direttamente nel tuo conto corrente.

In pratica qualcuno mette le mani sul tuo conto corrente e lo fa a norma di legge!

In questo modo lui può agire e pignorare le liquidità che ti servono per mandare avanti la tua famiglia, dare da mangiare ai tuoi figli e soddisfare tutte le esigenze come pagare le bollette.

Quello che a te sembra un’ingiustizia, viene fatto secondo la legge.

Non devi aspettare sperando che nessuno ti pignori il conto corrente.

Ma come possono fare il pignoramento del conto corrente?

È possibile che un creditore insoddisfatto abbia il diritto di accedere al tuo conto per portarti via una parte importante del tuo denaro?

È possibile che facendo un pignoramento sul conto corrente tu non abbia più la disponibilità dei tuoi soldi?

È possibile che il tuo conto sia bloccato senza che tu possa dire nulla?

Ok, vediamo di rispondere a tutte le domande, facciamolo in ordine.

Ti anticipo che alcune delle cose che leggerai potrebbero non piacerti, ma se arrivi fino in fondo scoprirai qual è il sistema migliore per risolvere per sempre questo problema.

Al pignoramento conto corrente bancario si arriva quando non hai pagato un creditore.

Che sia una banca, una finanziaria, ma anche una ditta da cui hai fatto un acquisto e non hai saldato.

Insomma, tutti debiti certi.

Un motivo molto diffuso è proprio quello delle rate del finanziamento non pagate, in pratica quando non paghi le rate del finanziamento superando il limite consentito da contratto sulle rate arretrate, la finanziaria ti fa decadere dal beneficio dei termini.

Significa semplicemente che chiude il contratto con te e vuole subito i suoi soldi.

Non avendo potuto pagare le rate, sicuramente non puoi pagare l’intero importo; quindi, la finanziaria procede con le azioni per pignorare il conto corrente (più avanti vedremo come).

Per farlo deve innanzitutto rivolgersi al tribunale, dimostrare di avere un credito nei tuoi riguardi e dimostrare che non lo hai pagato.

A questo punto il giudice emette un primo documento, il “decreto ingiuntivo”, dove ti ordina di pagare la somma dovuta entro una data specifica.

Se non pagherai allora il creditore procederà con il passo successivo, tramite il suo legale ti intimerà al pagamento con un nuovo documento, il “precetto”.

Se anche questa volta non paghi, allora il creditore farà scattare il pignoramento dei conti correnti.

Eccolo, ci siamo!

Come la mettiamo adesso?

Capisci che quella che a te sembra un’ingiustizia di fatto è un’azione regolare a norma di legge?

Più avanti vedremo chi rischia il pignoramento sul conto corrente, ma qui vediamo quali sono i pericoli reali a cui è sottoposto il tuo conto.

Dal momento che vieni riconosciuto debitore che non ha pagato i suoi debiti, il creditore può agire contro di te e il tuo conto è fortemente a rischio col pericolo di non poterlo usare nemmeno per comprare da mangiare per i tuoi bambini.

Il pignoramento bancario blocca il tuo conto per una volta e mezzo il debito.

Per farti un esempio, se hai un debito di 3.000 € il tuo conto può subire il blocco per un importo di 4.500 €

 In passato faceva molta differenza il tipo di conto corrente e quindi se eri un dipendente o un imprenditore o professionista, oggi queste differenze non ci sono più.

Se sei un dipendente o un pensionato, il pignoramento del conto corrente è solo parziale e non totale. Significa che per legge hai il diritto che non tutto lo stipendio (o pensione) ti vengano portati via.

Se il creditore non ti ha già pignorato lo stipendio presso il tuo datore di lavoro, trattenendo la somma in busta paga, può farlo in conto corrente dopo che la somma ti è stata accreditata.

Diciamoci la verità, in genere il creditore preferisce sempre pignorare 1/5 dello stipendio prima che tu lo riceva, si sente più sicuro.

Se invece ti pignorasse il conto corrente, il rischio per lui sarebbe quello che tu cambiando conto non gli faccia vedere un euro. Ma di questo ne parliamo dopo.

In genere il pignoramento in banca lo ricevono i piccoli imprenditori, i professionisti, gli autonomi, ecc. Ovvero quelle categorie con le quali è difficile pignorare a monte. Non hanno un datore di lavoro.

Se sei una di queste figure anche tu oggi hai una tutela sul minimo vitale impignorabile che consiste nel triplo del valore dell'assegno sociale. Nel 2022 l'assegno sociale ammonta a 468,10 €, per cui la somma tutelata e non pignorabile è di 1.404,30 €

Ma vediamo come funziona nei fatti.

Come prima cosa, molto importante, per poter procedere al pignoramento del conto corrente, è importante che il creditore abbia un titolo esecutivo:

  • Decreto ingiuntivo,
  • Sentenza di condanna,
  • Cambiali,
  • Assegni,
  • Contratto di mutuo notarile,
  • Qualsiasi atto notarile che prevede un pagamento,
  • Conciliazioni firmate in presenza dell’ispettorato del lavoro
  • Conciliazioni firmate in presenza del giudice
  • Conciliazioni firmate in presenza di organismi di mediazione

In presenza di uno dei seguenti titoli il creditore può agire pignorando il tuo conto corrente.

Naturalmente non si muovono alla cieca, prima di decidere quale conto corrente pignorare e se ne vale la pena, loro monitorano l’anagrafe dei conti correnti per conoscere la tua situazione economica.

Significa che quando guardano la tua situazione, hanno davanti agli occhi tutti i conti a tuo nome.

Quando avviene il pignoramento in conto, i problemi non consistono solo nelle somme che ti vengono pignorate, ma fanno proprio riferimento al blocco del conto corrente per pignoramento.

Il conto corrente pignorato prima viene bloccato, poi la cosa da fare è attendere che il giudice assegni le somme al creditore.

Poiché i tempi tra l’udienza di pignoramento del conto e l’assegnazione delle somme, sono tempi lunghi, a volte mesi, per tutto questo tempo il tuo conto corrente rimane bloccato.

Questo perché è necessario che vi sia l’intervento del giudice per l’assegnazione delle somme, tranne che per Equitalia che può farsi accreditare le somme senza l’intervento del tribunale.

Ma quanto può durare il pignoramento del conto corrente?

Dopo il pignoramento del cc, se il creditore non soddisfa il suo credito, ha 30 giorni di tempo per decidere se mantenere il pignoramento del conto corrente oppure se lasciarlo libero.

La prosecuzione del pignoramento bancario ha un costo che il creditore deve sostenere, deve quindi decidere se vuole sostenere questo costo.

Trascorsi i 30 giorni, se il creditore non ha preso una decisione, il conto si sblocca.

Quando un creditore vuole procedere con il pignoramento del conto corrente bancario, è importante che sappia come si sta muovendo e su che conto sta procedendo.

Esistono delle limitazioni e delle tutele su determinati conti, quindi è importante che ne sia a conoscenza, se non vuole perdere tempo e soldi in procedure che non gli daranno frutto.

Partiamo subito con il dire che esistono conti impignorabili e conti pignorabili ma con limitazioni, questo pone un freno alle insensibili richieste dei creditori.

Vediamo quali sono i conti che non si possono pignorare:

  • Conti correnti in rosso;
  • Conti correnti dove il solo reddito è la pensione di invalidità;
  • Conti correnti dove il solo reddito è l’assegno di accompagnamento disabili;
  • Conti correnti dove il solo reddito è la rendita assicurativa a vita;
  • Conti correnti affidati.

Riguardo i conti in rosso il principio è semplice, possono pignorare il conto corrente solo se ci sono somme esistenti o entranti, quindi se il conto corrente prevede un fido, questo non può essere intaccato dal creditore.

Quindi, se il conto è a zero o in rosso, il creditore non incassa nulla e il giudice sblocca il conto.

In merito ai conti correnti con reddito esclusivo impignorabile (invalidità, accompagnamento, ecc.), bisogna fare molta attenzione.

Devi essere certo che le somme accreditate siano esclusivamente quelle, se sul conto arrivano somme diverse (tipo: stipendio, pensione, incasso fatture, ecc.), il conto può essere pignorato.

Cerchiamo di capire adesso quali sono i conti correnti pignorabili ma con delle limitazioni.

In parte l’abbiamo detto prima. Si tratta dei conti correnti dove si accreditano pensioni e stipendi.

In questo caso il conto corrente non può essere pignorato per intero, questo per tutelare le famiglie dei lavoratori e pensionati.

La somma che si può pignorare è la parte che eccede il valore dell’assegno sociale moltiplicato 3 volte.

Ma come abbiamo avuto modo di dire in precedenza, in genere i creditori che pignorano dipendenti e pensionati preferiscono agire direttamente sulla busta paga o sul cedolino della pensione.

Un altro conto che presenta limitazioni è il conto cointestato.

In questo caso si può pignorare solo la metà del conto corrente perché si presume che l’altra metà appartenga all’altro coniuge.

Ma non è detto che sia un vantaggio, se il coniuge è coobbligato c’è il rischio che anche lui subisca il pignoramento e quindi il conto corrente è a rischio per intero.

Fatte le dovute eccezioni che abbiamo appena visto, il rischio del sequestro del conto corrente bancario è valido per tutti.

Il pignoramento del cc, come abbiamo visto fin dall’inizio, è un pignoramento che il creditore fa per poter avere i suoi soldi.

Sia che si tratti di banca o che si tratti di un fornitore, ognuno ha diritto di agire per riscuotere le proprie somme.

Un rischio molto importante è anche dato dalla consistenza del conto e quindi diventa importante sapere cosa si rischia.

Per esempio, il TFR subisce il pignoramento di 1/5, quindi i 4/5 sono salvi.

Certo, ma dipende anche dal momento del pignoramento.

Se hai ricevuto il tuo TFR già da tempo e lo tieni sul conto corrente perché hai un progetto in mente o vuoi risparmiare le somme per il futuro, il creditore che ti pignora il conto corrente può accedere all’intero importo; tutto dipende dal debito che hai con lui.

Quindi, per lo stesso motivo, se sei un dipendente e sai che ti possono solo pignorare una parte del valore del conto corrente, è importante che tu sappia che questa protezione non vale per tutti i soldi presenti in conto.

Mi spiego meglio:

Sul tuo conto arriva lo stipendio di 1.500 euro mensili e subisci il pignoramento su conto corrente, sai benissimo che possono solo pignorarti la parte che eccede l’assegno sociale moltiplicato 3 volte, giusto?

Ma se sul tuo conto sono presenti altre somme provenienti da risparmi che hai fatto dal tuo stesso stipendio, allora saluta questi soldi perché saranno pignorati dai tuoi creditori.

Il vero problema non è tanto chi rischia, ma anche cosa si rischia soprattutto ad ascoltare consigli stupidi o errati di quei professionisti che si definiscono esperti in debiti ma che in realtà non hanno alcuna specializzazione o competenza maturata con tanti anni di esperienza.

Infatti, molto spesso, si arriva a seguire consigli inutili o sbagliati che avvocati generalisti danno come delle vere e proprie perle di saggezza, senza tenere in considerazione i rischi a cui si va incontro.

I 5 consigli sbagliati per difendere il tuo conto corrente:

  1. Lasciare il conto in rosso;
  2. Prelevare tutto;
  3. Avere un conto cointestato;
  4. Lascia in conto 100 €;
  5.  Conto corrente estero.

1 – Lasciare il conto in rosso

Abbiamo già detto che il fido non è pignorabile, per cui se lasci il conto a zero o con segno negativo, il pignoramento bancario non si esegue.

Però alle banche questa cosa non piace molto; se tu hai un fido e porti il conto in rosso per non essere pignorato, alla banca, quando riceve il pignoramento del conto corrente, scatta un campanello d’allarme.

Significa che potrebbe iniziare a guardarti con occhi diversi e magari fidarsi meno, chiedendoti di rientrare dal fido immediatamente.

Ma lo stesso vale nel caso in cui hai un mutuo, non agiscono ma certo si mettono sul “chi va là”.

Non mi sembra una grande idea dare alla banca motivi per mettere in discussione la tua posizione.

2 – Prelevare tutto

Ammesso che tu abbia veramente delle cifre importanti da proteggere, cosa fai? Prelevi tutto e conservi il malloppo nel materasso?

Con i tempi che corrono non mi sembra una grande idea, senza contare che l’utilizzo del contante sta diventando sempre più complicato.

In alternativa puoi versare sul conto di un familiare. Sì, ma a che titolo li versi? Come giustificherà lui al fisco queste somme ricevute?

Non mi sembra una buona cosa mettere nei guai un parente o un amico.

3 – Avere un conto cointestato

Non è certo esente da pignoramento, l’abbiamo visto prima, significa che il 50% è sempre pignorabile.

4 – Lascia in conto 100 €

L’idea sarebbe quella di svuotare il conto e lasciarci dentro appena 100 euro.

Secondo questa logica quando ti arriva il pignoramento sul conto corrente tu apri un altro conto corrente e usi questo nuovo. Quindi l’ufficiale giudiziario che ha già agito, al momento vede solo quello che ti ha pignorato e tu, nel frattempo, lavori con quello nuovo.

Non ci vedo nulla di geniale, ricorda che i conti correnti non sono segreti, come è stato trovato il tuo primo conto corrente, si può trovare facilmente anche il secondo conto corrente e gli eventuali altri successivi.

5 – Conto corrente estero

Altra genialata da avvocati, si tratta di avere un conto corrente con iban non italiano ma di un paese della comunità europea, questo perché è più difficile da raggiungere.

Mettiamola così, in merito ad Equitalia forse hai ragione, ma forse no. Pur non esistendo una anagrafe dei conti correnti europei, sei obbligato a dichiarare il conto straniero se superi certe soglie minime. In questo caso il tuo conto “segreto estero” diventa visibile al fisco italiano.

Inoltre esiste il decreto ingiuntivo europeo, in questo modo qualsiasi banca o finanziaria può farti un decreto ingiuntivo, quindi la protezione estera si va a fare benedire.

Come sempre, l'incompetenza di quelli degli avvocati generalisti che si spacciano per esperti ma non possono dimostrarlo, non genera mai dei veri e propri consigli utili. Si tratta al massimo di suggerimenti molto temporanei, nulla che risolva veramente il problema.

Niente che ti possa mettere veramente al riparo dal pignoramento bancario e di qualsiasi altro tipo.

Mettiamo in chiaro una cosa: quando un creditore arriva a pignorare un conto corrente, significa che le cose sono messe male. Quasi sicuramente è il momento di ricorrere alle procedure di Legge 3/2012 e alle novità previste dal nuovo codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza!

Come abbiamo visto fin qui, il pignoramento bancario è un vero e proprio problema che non si risolve con le solite scappatoie temporanee e sotterfugi a scadenza... ma ha bisogno di un rimedio definitivo!

Significa che se il tuo è un problema temporaneo, allora forse gli stessi consigli degli avvocati che abbiamo visto prima, potrebbero esserti d’aiuto.

Ma se il tuo è un problema di sovraindebitamento, le scappatoie non ti salveranno!

Prima o poi i creditori ti raggiungono e quando lo faranno ti spoglieranno di tutto!

Diventa un'agonia inutile che non ti porta niente di buono.

Quando si arriva a ricevere il pignoramento bancario, i guai non sono più in agguato, ti hanno raggiunto.

In questo caso ti ritrovi solo a subire!

Forse hai ascoltato i consigli di qualche esperto o qualche avvocato generalista che si spaccia per esperto in debiti, ma come vedi non ti sono serviti a nulla.

Adesso il guaio è fatto!

Ci sono possibilità di risolvere con la Legge 3/2012?

In effetti sì, ancora si può, ma bisogna agire ed essere veloci prima che i pignoramenti sul conto corrente ti spolpino e ti lascino senza soldi per vivere.

La vera soluzione al problema del conto pignorato è data dalla procedura di Legge 3/2012.

È l’unica soluzione definitiva!

La Legge 3/2012 blocca ogni tipo di richiesta di credito, sia che si tratti di pagamento rateale sia che si tratti di conto corrente pignorato.

Infatti, appena il giudice dà il suo parere positivo ed avvia la procedura, tutti i pagamenti si bloccano, i pignoramenti sul conto corrente cessano e i creditori non possono più richiedere soldi.

Se sei sovraindebitato significa che hai una situazione debitoria molto pesante, dove i debiti sono molti più del tuo patrimonio.

Significa che con il tuo stipendio o con il reddito che produci non puoi pagare tutti i debiti.

Questo ti porterebbe a subire tutti i pignoramenti possibili, compreso il pignoramento in banca.

Il tuo problema non si risolverebbe mai, resteresti indebitato per il resto della vita con il rischio di lasciare ai tuoi figli tutti i tuoi debiti.

Ecco perché tentare di sfuggire temporaneamente al pignoramento sul c c bancario non ti serve a nulla, ti serve una soluzione definitiva!

La Legge 3 del 2012 ti permette di presentare una richiesta dove chiedi che ti vengano appianati tutti i debiti con il patrimonio che possiedi per un periodo ragionevole.

Se hai debiti per 300.000 € e una casa che vale 90.000 €, il tuo stipendio è di 1.500 € e devi pagare rate per 1.200 € al mese, come fai a mantenere la tua famiglia e dare da mangiare ai tuoi figli? 

Come fai a:

  • Fare la spesa;
  • Pagare le bollette;
  • Comprare dei vestiti per i figli che crescono;
  • Fare benzina in auto;
  • Comprare i libri e mandare i tuoi figli a studiare.

E in tutto questo non devi mai avere un imprevisto.

Sei sovraindebitato!

Se pensi di vendere la casa per pagare i debiti, ti ritrovi senza casa e se va bene con ancora 110.000 euro di debiti.

Non ne uscirai MAI!

Se invece accedi ai benefici della Legge 3/2012 con dei veri professionisti, chiudi tutti i tuoi debiti.

Come dice la legge, metti a disposizione quello che hai per un ragionevole periodo.

Con l’apertura della procedura in tribunale, non dovrai dare più nulla ai creditori.

Ogni pignoramento bancario si bloccherà e tutti i creditori non potranno chiederti un euro.

Tu, e la tua famiglia, sarete finalmente liberi!

Ecco perché la Legge 3 del 2012 è l’unica soluzione ai problemi di pignoramenti al conto corrente.

Lo sa bene Stefano che ha risolto i suoi problemi:

  • Bloccato definitivamente pignoramento su conto corrente;
  • Ridotto debito del 97%.

Stefano era giovane e inesperto quando intraprese la sua attività imprenditoriale di trasportatore.

Le aziende avevano vita facile nel prolungare i termini di pagamento e chiedergli di abbassare i prezzi.

Lui compensava queste mancanze con il suo lavoro. Stefano era instancabile e continuava a portare avanti la sua attività pur con margini sempre più risicati.

Poi è scoppiata la crisi del 2008 e alcuni dei suoi clienti sono falliti, lasciando buchi enormi nel bilancio di Stefano.

Nel 2010 ha chiuso la sua attività e ha trovato un lavoro come dipendente con uno stipendio peraltro di tutto rispetto.

Stipendio che però non gli avrebbe mai permesso di pagare i debiti accumulati negli anni passati, soprattutto con Equitalia (Agenzia delle Entrate Riscossioni).

Debiti che continuavano ad aumentare per effetto delle sanzioni e degli interessi di mora, fino ad arrivare alla cifra enorme di 727.000 euro.

Un giorno si vede pignorato il conto corrente e un quinto dello stipendio.

Così Stefano, navigando in Facebook, trova noi LEGGE3.it.

Prepariamo la sua pratica e in pochi mesi facciamo ottenere la sentenza a Stefano.

Il Tribunale di Mantova accetta il nostro piano e Stefano torna a vivere!

Mette a disposizione della procedura alcune porzioni (un dodicesimo) di immobili ricevuti in eredità e 450 euro per i prossimi 4 anni.

In tutto fanno circa 30.000 euro che gli permetteranno di vedere cancellato l’enorme debito che pesava come un macigno sulla sua schiena ma soprattutto sulla sua testa.

Sul conto corrente e sullo stipendio i pignoramenti vengono annullati.

Qui sotto puoi leggere la sentenza del giudice che ha liberato Stefano per sempre dai suoi debiti.

Una finanziaria può pignorare il conto corrente
Una finanziaria può pignorare il conto corrente

Ascolta la storia di Stefano dalla sua stessa voce, guarda la sua testimonianza video

Puoi trovare la storia di Stefano all’interno della raccolta Fatti e Non Parole.

Si tratta di un volume che raccoglie alcune storie di persone e famiglie sovraindebitate che si sono rivolte a Legge3.it per cancellare i loro debiti in modo definitivo.

Come Stefano anche altri hanno subito pignoramenti di varia natura, compreso il pignoramento conto bancario, prima di risolvere definitivamente con la Legge 3 del 2012.

Si tratta sempre di storie vissute da persone vere, coinvolte sia economicamente che emotivamente. Storie uniche ma anche storie comuni.

Uniche perché ogni storia porta con sé un dolore intimo, personale, che appartiene esclusivamente alla famiglia.

Comuni perché sono storie che possono essere uguali a tante altre, come la tua: fatta di sforzi per migliorare la condizione della tua famiglia, di sacrifici per dare spazio ai tuoi figli, ma che i troppi debiti hanno umiliato.

Una finanziaria può pignorare il conto corrente

In tutti i casi storie di vero riscatto!

Di libertà dai debiti e dalle rate opprimenti.

Di riscatto sociale – emotivo – familiare, insomma di una vera e propria rinascita che ha permesso loro di ricominciare puliti.

Puoi trovare tutte queste storie sul volume Fatti e Non Parole in PDF cliccando direttamente sull’immagine qui di fianco. Avrai modo di scaricarlo e poterlo leggere comodamente sul tuo computer o sul tuo telefono.

Dentro Fatti e Non Parole ci troverai tante altre persone che si sono liberate completamente da tutti i debiti.

Pensa, quelle che leggerai sono solo una piccola parte delle storie delle 105 famiglie che abbiamo liberato dai debiti cancellando 44.887.000 € con la Legge 3/2012.

Storie di cui puoi trovare ampie prove in questo sito, ma anche sul nostro canale YouTube dove al suo interno troverai le loro testimonianze spontanee e cariche di gioia per una ritrovata libertà e serenità.

Oltre a Fatti e Non Parole Legge3.it è presente su tantissimi social, qui in basso puoi vedere quali sono i canali su cui puoi seguirci per rimanere sempre aggiornato e scoprire quali novità ci sono per te e come puoi salvarti dal pignoramento bancario e cancellare tutti i tuoi debiti.

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Una finanziaria può pignorare il conto corrente
 
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Tornando per un attimo alla storia di Stefano, ma anche a tutte le altre storie che abbiamo vissuto insieme ai protagonisti, c’è da dire una cosa importantissima.

Ognuno di loro ha ricevuto la certezza che la sua pratica di Legge 3/2012 sarebbe andata a buon fine.

CERTEZZA, NON PROBABILITA’!

Questo perché ogni pratica, prima di essere avviata, viene analizzata scrupolosamente dai nostri specialisti che danno risposta certa sulla fattibilità.

Immediatamente dopo viene processata dal nostro ufficio tecnico che osserva ogni minimo dettaglio cercando ogni minima criticità che possa mettere in discussione l’esito della pratica.

Si tratta di analisi fatte non come le farebbe un avvocato, con l’occhio di chi cerca le migliori condizioni per avere le migliori probabilità, al contrario con lo stesso sguardo che userà il giudice che cercherà ogni minimo cavillo per respingere la pratica.

Ecco, se la tua pratica passa questi controlli allora è una pratica che arriverà ad ottenere la sentenza con certezza.

Ripeto, si tratta di certezza e non di probabilità a favore.

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Nulla viene lasciato al caso, tutto viene analizzato!

Infatti, se la tua pratica di Legge 3/2012 venisse rigettata siamo noi ad assumerci la responsabilità, proprio perché si tratterebbe di un nostro errore e non andremmo a cercare scuse come fanno gli avvocati che danno la colpa ai giudici.

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Adesso conosci tutti gli elementi.

Sai come funziona il pignoramento bancario, quali brutte sorprese ti può riservare, quali problemi ti può causare e quali sono le finte soluzioni, quelle che NON ti aiuteranno se hai problemi di troppi debiti.

Ma conosci anche la vera è unica soluzione, quella che ti toglie tutti i problemi, quella che cancella tutti i tuoi debiti e ti fa ripartire pulito: la Legge 3 del 2012!

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Buona vita

Gianmario Bertollo

Modulo Richiesta Informazioni

Cosa può pignorare una finanziaria?

Cosa può pignorare la finanziaria? In teoria la finanziaria può pignorare tutti i beni del debitore presenti e futuri, con esclusione di alcuni mobili di casa (letto, sedie,tavolo) e dei beni strumentali per lavorare. Può esser quindi pignorata l'auto, la tv, il conto corrente.

Quando non si può pignorare un conto corrente?

La banca non potrà pignorare un conto corrente che sia alimentato da: assegni di accompagnamento per disabili; rendite di assicurazioni sulla vita; pensioni di invalidità.

Quanto può pignorare una finanziaria?

quanto alle somme già depositate al momento della notifica del pignoramento, queste possono essere pignorate solo per la parte che eccede il triplo dell'assegno sociale (circa 1.400 euro); quanto agli accrediti successivi, questi possono essere pignorati fino a massimo un quinto, fino a estinzione del debito.

Chi può pignorare i soldi sul conto corrente?

A chi è consentito pignorare il conto corrente del debitore? Ogni creditore, sia esso persona fisica o persona giuridica, privato o Pubblica Amministrazione, in possesso di un titolo esecutivo, può pignorare il conto corrente del debitore.