Stato patrimoniale e conto economico tutte le voci

Lo stato patrimoniale: uno schema fonti/impieghi

Iniziamo con lo stato patrimoniale e vediamo cosa cerca di raccontarci.

Che cosa fa un imprenditore di solito? Prende del denaro, in parte suo ed in parte di altri, e lo utilizza per effettuare degli investimenti.

Il momento fondamentale di questo primo passo dell’attività di impresa è dunque rappresentato da questo accumulo di capitale, che può essere osservato sotto due punti di vista:

• da dove viene il denaro: la raccolta del capitale;
• come viene investito il denaro: l’utilizzo del capitale.

Investimenti o impieghi

Stato patrimoniale

Finanziamenti o fonti

Come viene investito il denaro

Attività
Impianti
Immobili
Merci
Cassa e banca
Crediti verso clienti

Passività
Debiti verso banche
Debiti verso fornitori
Debiti verso dipendenti

Capitale netto

Da dove viene il denaro

Vediamo cosa dice praticamente lo stato patrimoniale nel seguente schema:

Il lato di destra dello stato patrimoniale (la sezione del passivo) risponde alla seguente domanda: da dove viene il denaro che l’imprenditore ha a sua disposizione?
Vi troveremo in parte debiti e in parte – ovviamente – denaro dell’imprenditore, ovvero il capitale proprio (o capitale netto).

Il lato di sinistra dello stato patrimoniale (la sezione dell’attivo) risponde invece alla seguente domanda: come è investito il denaro a disposizione dell’imprenditore?
Vi troveremo merci, impianti, ma anche crediti e disponibilità di contanti (cassa e banca).

Lo stato patrimoniale ci dice, in sostanza, quali siano le fonti e gli impieghi di capitali. In altre parole, è una «fotografia istantanea» di quelle che sono, in un determinato momento, le risorse a disposizione dell’impresa per la gestione futura: è un po’ «il punto di partenza dell’attività dell’anno prossimo». 
Ai fini civilistici e fiscali al 31 dicembre, per la maggior parte delle aziende in normale funzionamento, ma non necessariamente. È frequente, ad esempio, il caso di società che prevedono un esercizio sociale che va dal 1° luglio di un anno al 30 giugno dell’anno seguente.

Più in dettaglio, lo stato patrimoniale raccoglie, tecnicamente:• le attività;  • le passività;  • il capitale netto.


Le attività esprimono investimenti o «impieghi di risorse» e sono rappresentate da:
• valori finanziari attivi (crediti verso clienti, cassa, conti correnti bancari attivi, ecc.);
• valori economici relativi a beni acquistati (costi) ma non ancora interamente utilizzati (impianti, rimanenze di prodotti, ecc.).

Le passività esprimono finanziamenti o «fonti di risorse» esterne e consistono in:
• valori finanziari passivi (debiti verso fornitori, finanziamenti bancari, ecc.);
• valori economici relativi a ricavi già conseguiti ma che interessano anche gli anni futuri.

► Normalmente le attività sono superiori alle passività e la loro differenza costituisce il cosiddetto «capitale proprio» dell’azienda, detto anche «capitale netto», che va annotato sotto il totale delle passività. Esso esprime, come già visto, i finanziamenti di proprietà dell’imprenditore.
►In caso contrario (se cioè l’azienda è in passivo), la differenza tra il totale delle passività e il totale delle attività costituisce il cosiddetto «deficit patrimoniale», che va annotato sotto il totale delle attività.

Nel caso in cui l’azienda sia costituita in forma societaria, il capitale proprio può essere suddiviso in:

• capitale sociale dell’impresa, costituito dalle risorse messe a disposizione dell’azienda dai soci;
• fondi di riserva, che derivano principalmente da utili conseguiti ma non distribuiti tra i soci, o da operazioni di carattere particolare;
• utile di esercizio1 che eventualmente si realizza, e che costituisce un’ulteriore fonte di finanziamento (fino a che non venga distribuito tra i soci).

La rappresentazione tradizionale (c.d. «a sezioni contrapposte») dello stato patrimoniale è la seguente (dati puramente esemplificativi, in migliaia di euro):2

Stato patrimoniale

Attività

Passività

Cassa

5

Banche c/c passivi

450

Banche c/c attivi

40

Debiti verso fornitori

120

Crediti verso clienti

220

Debiti diversi

100

Crediti diversi

75

Mutui passivi

500

Rimanenze finali di magazzino

320

Fondo svalutazione crediti

10

Terreni

140

Altri fondi di accantonamento

110

Fabbricati

700

Fondo T.F.R.

130

Impianti e macchinari

700

Fondo ammortamento fabbricati

250

Mobili e arredi

150

Fondo ammortam. impianti e macchinari

400

Brevetti

60

Fondo ammortamento mobili e arredi

70

Marchi

40

Totale passività

2140

Capitale proprio:

Capitale sociale

150

Fondi di riserva

50

Utile di esercizio

110

 

TOTALE A PAREGGIO

2450

Totale attività

2450

Vediamo ora, con maggior dettaglio, le principali voci (dette tecnicamente «poste») contenute nello stato patrimoniale.3

• Cassa e banche c/c attivi: rappresentano l’insieme dei mezzi liquidi a disposizione dell’azienda.
• Crediti verso clienti: sono crediti relativi ad operazioni di vendita che non sono state ancora regolate: si tratta cioè di somme da incassare. Possono essere ad esempio rappresentati da cambiali, e in tal caso avremo il conto «cambiali attive».
• Crediti diversi: sono crediti di varia natura (verso l’Erario, i dipendenti, ecc).
• Rimanenze finali di magazzino: si tratta di investimenti in attesa di realizzo. Come spiegato, figurano anche nella sezione ricavi del conto economico.
• Terreni, fabbricati, impianti, macchinari, mobili, arredi, automezzi: rappresentano le cosiddette immobilizzazioni materiali: sono beni che daranno la loro utilità in più esercizi. Quindi il loro costo deve essere ripartito tra i vari periodi in cui saranno utilizzati, con un procedimento detto di «ammortamento economico».
• Brevetti e marchi: sono immobilizzazioni immateriali: anche il loro costo deve essere suddiviso in più esercizi.

• Banche c/c passivi: sono i debiti verso le banche per finanziamenti ottenuti (a breve termine).
• Debiti verso fornitori: sono debiti verso i fornitori relativi ad operazioni d’acquisto effettuate, ma non ancora regolate. Nel caso in cui siano rappresentati da cambiali, troveremo il conto «cambiali passive».
• Debiti diversi: sono debiti dell’azienda verso vari soggetti (Erario, istituti previdenziali, ecc.).
• Mutui passivi: si tratta di finanziamenti a medio-lungo termine ottenuti da banche o altri istituti di finanziamento.
• Fondo svalutazione crediti: corregge il valore nominale dei crediti in previsione di rischi di insolvenza. Si incrementa con le quote che annualmente vengono destinate a tale scopo nel conto economico.
• Altri fondi di accantonamento: rappresentano passività legate ad eventi negativi probabili, ma non ancora manifestatisi, o comunque non ancora determinati nel loro ammontare.
• Fondo T.F.R. (Trattamento Fine Rapporto): è il debito totale accumulato dall’impresa verso i dipendenti per indennità di liquidazione. Nasce dalla somma delle quote maturate nell’esercizio attuale e in quelli precedenti.
• Fondi ammortamento: è una voce che rettifica il costo delle immobilizzazioni per la perdita di valore che esse subiscono col tempo, a causa del logorio fisico e del superamento tecnologico. Il suo valore è dato dalla somma delle quote di ammortamento calcolate anno per anno.


1 A volte si confonde l’utile col «reddito». Più precisamente, il termine reddito è «neutro»: esso significa «risultato». Se il risultato è positivo, si parla di «utile»; se è negativo, si parla di «perdita». La perdita dovrà essere annotata nella sezione delle attività (oppure nella sezione del capitale proprio, ma con segno negativo).
2 Negli schemi che presentiamo sono evidenziate in grigio le «poste di collegamento» tra stato patrimoniale e conto economico (il risultato di esercizio e le rimanenze finali): esse devono figurare con pari importo nei due prospetti. In caso contrario, c’è qualcosa che non va.
3 Le voci proposte sono ovviamente a titolo puramente esemplificativo, senza alcuna pretesa di esaustività: esistono infatti moltissime altre poste specifiche che possono (o devono) essere utilizzate, ad esempio stante la particolare attività esercitata (es. «riserva premi» o «riserva sinistri» nel settore assicurativo).

Quali voci vanno nel conto economico e quali nello stato patrimoniale?

In definitiva, prendendo in considerazione le due variabili economiche, il capitale aziendale viene collocato nelle passività dello stato patrimoniale, mentre il reddito d'esercizio si trova nel conto economico e nelle passività dello stato patrimoniale.

Quali sono le voci del conto economico?

Il contenuto delle voci del conto economico Il contenuto delle voci di conto economico, distinte secondo le classi, è il seguente: A. Valore della produzione; B. Costi della produzione; C. Proventi e oneri finanziari; D.

Quali sono le voci contenute nello stato patrimoniale?

Lo stato patrimoniale descrive le classi di attività (ossia gli investimenti in essere alla data di bilancio) e di passività (ossia i finanziamenti provenienti dall'esterno per finanziare gli investimenti). Per differenza è esposto il valore del patrimonio netto.

Quali sono le voci del conto economico e dello stato patrimoniale che vengono particolarmente osservate da analisti ed investitori?

Lo stato patrimoniale si divide in passivo e attivo patrimoniale. Rientrano nell'attivo tutte quelle voci che comportano un'entrata o un reddito: crediti, disponibilità liquida, immobilizzazione. Nel passivo rientrano invece il capitale sociale, l'utile (o la perdita) e i debiti.