Con il raffreddore si può andare in piscina

Oggi su Bimbi Parma parliamo ancora una volta di Nuoto e lo facciamo con il dottore Giovanni Tortorella di Nuoto Club 91
Praticare regolarmente attività fisica è il miglior modo per mantenersi sani e in forma, divertendosi a ogni età ed in ogni periodo dell’anno. L’arrivo dell’inverno con il suo clima inclemente ed i malanni stagionali che lo accompagnano non deve essere una giustificazione a sostegno della pigrizia negli adulti né indurre i genitori a scoraggiare bambini e ragazzi dalla pratica sportiva, qualunque essa sia. In inverno l’idea di entrare o nuotare in piscina non invoglia mai troppo anzi spesso scoraggia il genitore, quasi sempre la mamma, a portare il proprio figlio, specie se in età prescolare, in piscina. Fa freddo! Ci si bagna! I capelli ci mettono più tempo ad asciugare!
Esiste veramente un rischio aumentato di malanni nel corso della stagione invernale per chi pratica attività sportiva in piscina? E soprattutto per i bambini? Effettivamente passare dalla temperatura esterna, certamente rigida durante l’inverno, a quella caldo umida delle piscine e viceversa può aumentare il rischio di malattie da raffreddamento (influenza, tracheiti, otiti).
Ma contrariamente a quello che si potrebbe pensare, in inverno l’attività in piscina stimola e migliora i processi di termoregolazione, quindi aiuta i bambini a combattere meglio i malanni stagionali. La piscina potrebbe addirittura essere un toccasana. L’ambiente umido infatti favorisce l’idratazione delle vie aeree e agevola la respirazione anche in caso di leggero raffreddore o tosse leggera. A patto di evitare di prendere freddo in acqua (importante la temperatura) e fuori.
Come prevenire i malanni d’inverno?
Ecco una serie di consigli utili per i genitori:

  • E’ bene vestire il bambino a strati: abbigliamento pesante in inverno, da togliere appena entrati al coperto, per arrivare a togliersi con calma gli strati successivi nello spogliatoio, fino a rimanere in costume.
  • Quando il bambino esce dall’acqua va avvolto nell’accappatoio o poncho telo e via a fare la doccia. E’ importante fare una doccia con acqua calda e asciugarlo rapidamente e con grande attenzione. Sarebbero consigliabili due accappatoi (esageriamo!!!): uno per asciugare e coprire il bambino appena fuori dalla vasca, nel tragitto fino allo spogliatoio e alle docce. L’altro, che resta pulito e asciutto, da indossare subito dopo la doccia
  • Per i neonati in età da pannolino esistono appositi pannolini indossabili in acqua, e dei costumi impermeabili da mettere sopra al pannolino stesso. Per i più grandicelli, se freddolosi, ci sono magliette termiche apposite e persino piccole mute in neoprene per stare caldi anche in vasca. Si trovano nei negozi sportivi a prezzi abbordabili.
  • Bisogna sempre asciugare i capelli (il phon è sempre presente negli spogliatoi) e insistere sulle orecchie, facendo attenzione soprattutto nei più piccolini ad asciugare bene il condotto uditivo esterno dell’orecchio;
  • Bisogna asciugare con cura le pieghette dell’inguine, le ascelle e lo spazio tra le dita dei piedi, sede frequente di infezioni da funghi (asciugare bene significa impedire che la cute “maceri” diventando terreno per lo sviluppo dei suddetti germi).

A proposito di micosi:frequentare ambienti comuni può favorire il rischio di infezioni, come le micosi, che proliferano soprattutto dove c’è un elevato tasso di umidità. Che cosa fare per prevenirle:

– sui bordi della piscina, ma anche nelle docce comuni delle palestre, non andare mai scalzi, ma indossare sempre delle ciabatte in plastica;
– negli spogliatoi, stendere un asciugamano asciutto prima di sedersi sulle panche;
– accappatoi e asciugamani sono personali e non vanno condivisi con i compagni.
Il bambino nello spogliatoio va rivestito con calma. Quando il piccolo è asciutto e vestito, è bene lascargli fare una merenda nel bar della struttura o nell’ingresso: questa attesa farà sì che il corpo si abitui alla temperatura esterna e non vada incontro a un colpo di freddo quando uscirà all’aperto. Prima di uscire all’aperto coprirlo perfettamente, aspettando comunque fino all’ultimo, di mettergli giubbotto, cappello guanti e sciarpa.

Il nuoto è un’attività salutare. Ma meglio evitare la piscina se non si è in perfetta forma
Ci sono alcuni casi in cui bisogna essere cauti: per esempio quando sono presenti patologie a carico di naso e orecchie.
In particolare, il bagno in piscina, può dare qualche problema in presenza di raffreddore (rinite acuta) o di mal d’orecchio, sintomo quest’ultimo quasi sempre indicativo di una otite acuta ovvero di una infiammazione del condotto uditivo esterno.
In questi casi il bagno in piscina può essere un problema per due ordini di motivi. Il primo, è di tipo chimico: il cloro normalmente usato per la disinfezione dell’acqua evapora formando un gas che si respira (in particolare nella piscina al chiuso). Inoltre, l’acqua clorata che entra nel naso e nelle orecchie irrita la mucosa che se già infiammata, peggiora le sue condizioni.
Il secondo, è di tipo fisico: la temperatura dell’acqua è solitamente più bassa della temperatura corporea. Questo provoca una cessione di calore dal nostro corpo, più caldo, all’elemento più freddo (l’acqua della piscina) con conseguente raffreddamento del corpo. Ciò nel corso di malattie da raffreddamento può peggiorare la sintomatologia, specialmente nei bambini.
Che fare allora?
Se il bambino non è in perfetta forma, è raffreddato o ha mal d’orecchio rimandate il bagno in piscina e se avete qualche dubbio relativo all’opportunità di farlo o no, consultate il vostro medico di base o il vostro pediatra..

Per informazioni 
Via Giuditta Sidoli, 24, Parma PR
0521 486259

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Come evitare raffreddore dopo piscina?

Tra le abitudini fuori dalla piscina, soprattutto per chi soffre di sinusite, è importante effettuare dei lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica. I lavaggi sono utilissimi per allontanare ogni residuo di cloro e acqua sporca dal naso.

Perché dopo la piscina mi cola il naso?

Dopo le vostre sessioni di allenamento in piscina avvertite una sensazione di “naso chiuso” seguita dal tipico dolore ai seni paranasali? Molto probabilmente soffrite di sinusite da piscina o allergia al cloro.

Come si prende il raffreddore in estate?

E' proprio un'aria troppo secca e fredda a causare faringiti e a favorire l'azione dei virus che provocano il raffreddore. In casa è meglio non usare i condizionatori mentre si dorme e pensare di usare come alternativa un ventilatore, purché il getto d'aria non sia posizionato direttamente addosso.

Quando si può portare un neonato in piscina?

L'età ideale per cominciare è di almeno 5 mesi, perché il bambino può cominciare, seguendo una ginnastica dolce, a sviluppare il movimento di gambe e braccia, trovandosi in un ambiente che lo mette totalmente a suo agio.