Provate un’irrefrenabile voglia di mangiare anche quando siete sazi? Non sempre si desidera consumare pietanze perché si ha fame, a volte si tratta di un’inconscia reazione del cervello. Ecco i 6 motivi che spingono a mangiare anche quando lo si è già fatto da poco. Show Mangiare è uno dei piaceri della vita ma per evitare di andare incontro a problemi di salute e di linea è necessario farlo in modo salutare. Non sempre però ci si ritrova a consumare cibi solo quando si ha fame, spesso il desiderio di voler sgranocchiare qualcosa è solo una risposta inconscia del cervello a uno stimolo subdolo e ingannatore. Ecco quali sono i 6 motivi che spingono a mangiare anche quando si è sazi. 1. Guardare trasmissioni di cucina – I piatti preparati in tv non sono sempre salutari, contengono spesso un'elevata quantità di grassi e calorie, mettendo a rischio la linea. Non è un caso che coloro che guardano spesso programmi culinari ingrassano più facilmente di quelli che non li seguono. 2. Sentirsi attratti da cibi di colore rosso e arancio – Le persone tendono inconsciamente a scegliere alimenti dai colori brillanti poiché hanno l'idea che contengano più vitamine e minerali. Meglio però non puntare su piatti grassi e calorici come patatine e nachos che sono decisamente poco salutari. 3. Guardare pacchi di cibo sul bancone – Guardare cibi sulla tavola o su un bancone di un bar scatena un appetito immotivato. E' come se non si riuscisse a resistere alla tentazione di mangiare quella pietanza ma la cosa non fa altro che mettere a rischio la propria linea. Meglio dunque riporre negli scaffali tutti i prodotti acquistati subito dopo essere tornati a casa. 4. Guardare altre persone che mangiano – A chi non è mai capitato di aver già cenato ma di non resistere di fronte una pietanza ordinata dagli amici? Anche se ci si era saziati in precedenza, si sente una fame improvvisa. Il motivo? Il cervello tende ad adattarsi al ritmo delle persone che si hanno intorno, così da rendere la situazione più rassicurante. 5. Usare piatti grandi – Quando si usano dei piatti grandi, si è portati inconsciamente a mangiare di più per finire tutta la pietanza presente al loro interno. La colpa è degli occhi che fanno pensare al cervello che quelle porzioni siano più piccole di quanto appaiono. 6. Sentirsi felici – A dispetto di quanto si potrebbe pensare, non si consumano più alimenti solo quando si è tristi. Quando una persona si sente felice, tende anche a mangiare di più e il motivo è molto semplice. Non si fa attenzione alle calorie assunte e ci si butta sul cibo ogni volta che si ha fame. Cosa significa inappetenza?Il calo dell’appetito, detto anche inappetenza, è un’esperienza che ogni persona prima o poi sperimenta nell’arco della propria vita e può essere causato da molteplici fattori, non necessariamente patologici. Le ragioni che stanno alla base di un minor desiderio di mangiare possono infatti avere diversa origine e comprendono
Un elemento importante da considerare è la durata dell’inappetenza:
Mangiare correttamente, sia dal punto di vista qualitativo e quantitativo, è importante per varie ragioni:
È quindi sconsigliato preoccuparsi eccessivamente per un calo dell’appetito di breve durata, mentre può essere necessario ricercarne la causa qualora questo sintomo si protragga nel tempo. iStock.com/DEMIURGE_100 CauseInappetenza in neonati e bambiniNell’infanzia un temporaneo calo dell’appetito è un sintomo relativamente comune che in genere non dovrebbe preoccupare troppo, mentre diventa da segnalare al pediatra qualora persista nel tempo. Una modesta e temporanea inappetenza è frequentemente legata in età infantile a un qualche cambiamento in grado di alterare abitudini e ritmi consolidati, come ad esempio l’arrivo di un fratellino/sorellina, un trasloco, la malattia di una persona cara, … In altri casi può invece essere segno di una più specifica patologia organica, non necessariamente di eccessiva gravità:
Molto comune è infine l’inappetenza legata alla dentizione, che dura in genere pochi giorni, come quella che insorge a seguito delle vaccinazioni. AnzianiIl calo persistente dell’appetito è una condizione che si riscontra frequentemente nelle persone anziane. Le ragioni che stanno alla base di questo disturbo sono varie e comprendono
Malattie e calo dell’appetitoCondizioni patologiche frequentemente associate all’inappetenza sono
È importante ricordare poi come alcune patologie psichiatriche siano strettamente correlate ad alterazioni del comportamento alimentare, prime fra tutte l’anoressia e la bulimia. Quando una persona soffre di questi disturbi la restrizione alimentare è ricercata attivamente e nelle fasi iniziali viene volontariamente soppresso o ignorato il senso di fame. Con il passare del tempo però la persona può perdere la capacità di percepire i segnali che il proprio corpo invia riguardo la necessità di nutrirsi. Anche le alterazioni del tono dell’umore hanno ripercussioni sul comportamento alimentare: ansia e depressione, disturbi estremamente frequenti all’interno della popolazione generale, si possono manifestare con una diminuzione dell’appetito e con un minore interesse verso il cibo. Altre causeAnche le abitudini voluttuarie possono influenzare in modo marcato l’appetito: il consumo eccessivo di alcool, il fumo e l’uso di droghe come amfetamina, cocaina ed eroina sono tutti fattori che hanno come conseguenza una riduzione del senso di fame. Infine alcuni farmaci e trattamenti possono favorire l’insorgenza del sintomo come effetto collaterale: in questi casi può essere opportuno riferire il problema al proprio medico che potrà decidere di cambiare terapia o modificarne la posologia. Anche durante il primo trimestre di gravidanza può essere sperimentato un calo dell’appetito, in genere strettamente correlato alla presenza della nausea gravidica. Conseguenze e pericoliUn calo dell’appetito può portare a una diminuzione dell’apporto calorico alimentare con la dieta, che nel lungo periodo può diventare causa di
Le conseguenze saranno diverse a seconda dell’entità della restrizione alimentare; nei casi più gravi e quando la riduzione dell’assunzione di cibo perdura per un lungo periodo è possibile sviluppare carenze nutrizionali oltre che assistere ad un calo del peso corporeo e della massa magra. Questo si ripercuote in maniera più ampia sulla salute dell’individuo che potrà percepire diversi disturbi come
È inoltre possibile andare incontro ad una maggiore suscettibilità allo sviluppo di infezioni per via di un indebolimento del sistema immunitario. Potrà quindi, ad esempio, essere notata una maggiore frequenza dell’insorgenza delle comuni malattie febbrili stagionali come il raffreddore e le sindromi simil-influenzali. DiagnosiLa perdita dell’appetito è un sintomo che si può presentare in associazione a patologie più o meno gravi. Per questo motivo una volta accertata la presenza di una reale inappetenza che perdura da diverso tempo può essere necessario indagare per capire quali cause ne sono alla base. A tale scopo il medico condurrà un’anamnesi dettagliata in cui si cerca di identificare eventuali patologie pregresse, in atto o altre condizioni che possono causare questo disturbo. Seguirà poi un esame obiettivo completo ed è possibile che per arrivare alla diagnosi vengano richiesti ulteriori esami la cui scelta sarà guidata da quanto emerso durante la visita. Consigli e rimediSe la perdita dell’appetito è causata da una condizione medica o psichiatrica nota il miglior approccio terapeutico consiste ovviamente nella cura della malattia in questione. Qualora non sia stata riconosciuta nessuna causa degna di nota, o quando questa non sia curabile, è possibile adottare alcuni accorgimenti che possono contribuire ad aumentare il senso dell’appetito e l’introito calorico:
Perché si mangia anche quando non si ha fame?Sembra fame ma non lo è, perché non è il nostro organismo a chiederci di nutrirci. È un vero e proprio bisogno di soddisfare un istinto godereccio che si manifesta all'improvviso. Questo succede più frequentemente a chi consuma pasti più abbondanti e calorici del necessario, ma anche a chi è stressato.
Come mangiare poco e non avere fame?Conclusioni: come non avere fame. Fare colazione (abbondante). Mangiare 5 porzioni di frutta e verdura.. Non dimenticare lo spuntino.. Ridurre lo stress (e respirare). Scegliere cibi a basso indice glicemico.. Fare attenzione agli zuccheri nascosti.. E al potere saziante dei cibi.. Sfruttare l'acqua.. |