Consigli utili per affrontare la quotidianitàQuando si riceve la diagnosi di tumore è certamente importante ottenere gli interventi e le terapie migliori e più aggiornate. Ma nella routine quotidiana ci si trova ad affrontare una serie di dubbi e incertezze, p.e. sull’attività fisica, sulla sessualità, sull’aspetto fisico, sul sonno, sull’alimentazione ecc. Di conseguenza è altresì importante affrontare alcuni argomenti della vita di tutti giorni. Qui di seguito verranno trattati i seguenti argomenti: Show
Pensare positivoQuando si affronta una malattia grave è indispensabile avere anche il giusto approccio mentale. Pensare positivo può aiutare il fisico ad affrontare meglio le terapie. In alcuni momenti vi sentirete affaticati e svogliati. Ciò è normale, come lo è l’alternanza di giornate in cui vi sentirete abbastanza bene e altre, invece, in cui lo sconforto prenderà il sopravvento. In tali casi non esitate a richiedere un aiuto psicologico specializzato. Troppo spesso non si ricorre all’aiuto di uno psicologo per paura di mostrare gli aspetti più vulnerabili di sé. Può essere d’aiuto stabilire nuove priorità. Per esempio trascorrere più tempo con la propria famiglia, mantenere una vita sociale, riprendere l’attività professionale, fare le vacanze che si sono sempre sognate o dedicarsi ad interessi che avete trascurati e rimandati nel tempo. Capiterà che avrete voglia di stare un po’ soli con voi stessi. Ma condividendo i vostri sentimenti con gli altri vi aiuterà ad affrontare meglio la malattia e i trattamenti. Specialmente al termine del trattamento, il ritorno nella vita di tutti i giorni può provocare un senso di solitudine e incertezza che possono portare anche alla depressione Può giovare anche, conoscere altre persone che vivono la vostra stessa esperienza. Condividere le proprie emozioni e i pensieri in uno spazio protetto, p. es. partecipando a gruppi di sostegno psicologico e di auto-aiuto, può essere un modo per dare espressione a quei sentimenti di cui avete preferito non parlare con parenti e amici. AlimentazioneDurante la terapia oncologica il corpo si trova in una particolare situazione fisica che condiziona l’appetito, l’assunzione di cibo, il funzionamento dell’apparato digerente e l‘assimilazione dei nu-trimenti. Alcune terapie (p. es. la chemioterapia) possono essere inoltre accompagnate da effetti collaterali, che influenzano l’assunzione di cibo: nausea e vomito, infezione delle mucose, diarrea o stipsi, mal di pancia. L’affaticamento (fatigue), la debolezza e lo stato psichico possono altrettanto portare a mancanza di appetito e riluttanza verso il cibo. Molte forme di cancro (non solo quelle relative all’apparato digestivo) si associano a una perdita di peso. Occorre tuttavia fare il possibile per se-guire una dieta bilanciata al fine di:
Ecco le regole fondamentali per un’alimentazione sana e cancro e alimentazione. Diversi medicinali, ma anche integratori alimentari (incluse vitamine, sali minerali ecc.) e sostanze naturali del settore fitoterapico possono avere ef-fetti positivi o negativi sulla chemioterapia. Nel caso sia necessario comunque assumere tali prodotti, è necessario confrontarsi con il medico curante, in modo da assicurarsi che siano compa-tibili con la cura. Effetti collaterali: Nausea e vomito Perdita di appetito Stipsi Diarrea Fastidi nel cavo
orale (secchezza della bocca, irritazione della mucosa, alterazione del gusto) Spossatezza Vampate Attività fisicaDiversi studi scientifici hanno evidenziato che la qualità di vita migliora superando attivamente la fatigue, cioè quella sensazione di stanchezza, spossatezza e mancanza di energia che accompagna il cancro. Un’attività fisica regolare sembra migliorare la prognosi della malattia e le aspettative di vita, inoltre può contribuire a ridurre il rischio di recidive e aumentare la sopravvivenza. L’attività fisica, aumentando l’ossigenazione dei tessuti e rilasciando antiossidanti, consente infatti di ridurre l’apporto di sostanze dimostrate cancerogene come alcuni ormoni o fattori infiammatori. Inoltre riduce la quantità di grasso corporeo e rende più veloce il transito degli alimenti nell’intestino. Non serve diventare atleti per godere di questi benefici. Basta una mezz’ora al giorno. Svolgere pratiche più intense, come il ballo o andare in palestra, porta vantaggi supplementari. Ancor più importante è fare dell’attività fisica non una finestra eccezionale nel corso della giornata, ma una presenza costante:
Si tratta di attività che non è difficile mettere in pratica e che sono utili non soltanto per prevenire l’insorgenza dei tumori. Mettere in moto il proprio corpo svolge infatti un’azione protettiva anche nei confronti di molte altre diffusissime patologie, come quelle cardiocircolatorie, l’obesità, il diabete e l’osteoporosi. Senza trascurare il fatto che un po’ di moto quotidiano migliora anche il benessere psicologico. SessualitàMolti pazienti dopo la diagnosi di tumore e durante i trattamenti perdono l’interesse per il sesso. Ansia, depressione, dolore, difficoltà di comunicazione, una diversa percezione del proprio corpo, preoccupazioni professionali ed economiche e la percezione di sentirsi stanchi possono incidere negativamente sull’attività sessuale. Radioterapia: La radioterapia ha poco effetto diretto sulla funzione erettile, ma provocando forte stanchezza e stress fisico, potrebbe ridurre indirettamente il desiderio. La radioterapia per il trattamento di carcinomi della prostata, del retto e della vescica potrebbe, invece, ripercuotersi sulla funzione sessuale, con un effetto sull’erezione variabile in funzione della dose erogata. Chemioterapia: Nell’uomo a livello sessuale, la chemioterapia
ha minori conseguenze che nella donna. Consigli utili:
Infertilità: Mentre gli uomini possono depositare lo sperma in cosiddette banche del seme, la tecnica utilizzabile per le donne è la crioconservazione (congelamento) degli ovociti o di tessuto ovarico. Questa metodica è più impegnativa e non sempre coronata da successo. Teoricamente è possibile crioconservare ovociti non fecondati, di ovociti fecondati o di tessuto ovarico contenente ovociti immaturi. La probabilità di ottenere una gravidanza da ovociti crioconservati è però decisamente più bassa rispetto all’utilizzo di sperma crioconservato. La deposizione di liquido seminale in apposite banche rappresenta la tecnica più diffusa. Le cellule spermatiche vengono controllate prima del congelamento in modo da diagnosticare alterazioni del numero o della forma o un eventuale infezione. Anche quando la qualità dello sperma è cattiva, una crioconservazione può essere sensata, per permettere una futura fertilizzazione “in vitro”. È necessario che i pazienti in età fertile ricerchino, prima di iniziare i trattamenti oncologici, uno spazio di confronto con il proprio oncologo e con lo psicologo dell’equipe, per essere sostenuti e guidati nella scelta di avere un figlio. FumoChe fumare fa male, ormai lo sanno tutti. Ma mentre di solito si pensa che aumenti il rischio di un tumore del polmone, o tutt'al più di un infarto, pochi sanno che le sostanze cancerogene contenute nelle esalazioni del tabacco, attraverso il circolo sanguigno, possono raggiungere anche organi molto lontani dalle vie aeree, per esempio il colon e la vescica. Chi fuma ha una probabilità maggiore del 27 per cento di sviluppare un tumore del colon rispetto a chi non ha mai preso questa abitudine. Tra chi riesce a smettere, il rischio scende un po', ma resta superiore a quello dei non fumatori. A fare la differenza è il tempo: più a lungo l'organismo è stato esposto alle sostanze nocive e maggiore è il rischio. Protesi e ausiliPer l’assistenza con protesi ed ausili è necessario il riconoscimento dell’invalidità civile. Pazienti con tumore hanno un diritto di priorità - entro 14 giorni deve essere terminata la procedura per il riconoscimento dell’invalidità civile. In casi particolarmente gravi gli ausili possono essere predisposti già prima. In attesa del riconoscimento dell’invalidità civile l’Azienda sanitaria fornisce gratuitamente a pazienti tumorali nonché pazienti minori, che necessitano un intervento di prevenzione, cura o riabilitazione in relazione all’ invalidità permanente, i seguenti supporti:
Tutti gli ausili, le protesi ed ortesi devono essere collaudati dall’ufficio che
ha emesso l’autorizzazione oppure dal medico prescrittore entro venti giorni dalla fornitura. Il mancato collaudo comporta il pagamento di una penale. In caso di presidi particolari, il Comprensorio di appartenenza contribuisce in parte all’acquisto degli stessi. La domanda si presenta Quando: Le domande possono essere inoltrate lunedì-venerdì, ore 9.00-12.00; martedì e giovedì pomeriggio, ore 14.00-16.00 (tel. 0471 909 129). Prestazioni: AUSILI (es. carrozzelle, letti, deambulatori), PROTESI (es. di arto, protesi acustiche), ORTESI (es. busti ortopedici, scarpe ortopediche, tutori) correlati all'infermità invalidante riconosciuta. Per chi: Invalidi civili, di guerra e per cause di servizio, invalidi minori (a fronte di una invalidità permanente), cittadini in particolari situazioni (es. non autosufficienti in attesa del riconoscimento di invalidità civile). Accesso: Prescrizione del personale medico curante (solo per determinati ausili) o specialista. Merano: Bressanone: Brunico: AnimaliLa presenza di un cane o di un altro animale al letto del malato è una pratica sempre più diffusa, i cui effetti benefici sono oggi scientificamente dimostrati. Cani, gatti, ma anche criceti, conigli, asini, capre, mucche, cavalli, delfini e persino pesciolini rossi possono dare un
prezioso contributo nella cura di molte malattie, tra cui il cancro. Già nell'antichità, infatti, si sosteneva il valore “curativo” degli animali. Come ci si sente quando si ha un tumore?Altri sintomi, come la perdita di peso o la febbre, compaiono solo dopo la progressione del tumore. Altri sintomi ancora, come un'alterazione delle abitudini intestinali, la presenza di sangue nelle feci o difficoltà di deglutizione sono segni di tumore presente in sedi specifiche del corpo.
Quanto può crescere un tumore in un mese?Le lesioni maligne presentano tipicamente un tempo di raddoppio delle dimensioni compreso tra un mese ed un anno; pertanto, un nodulo che raddoppia le proprie dimensioni in meno di un mese, oppure che ha mantenuto dimensioni stabili per più di 1-2 anni è più probabilmente benigno.
Quanto tempo ci mette un tumore ad andare in metastasi?Le metastasi possono manifestarsi dopo alcuni anni dalla comparsa del tumore primario o in alcuni casi più rari dopo molti anni.
Come reagire a una diagnosi di tumore?Fare quello che fa stare bene. È il momento in cui ci si deve concentrare su quello che fa stare bene, da soli o con altri. Può essere un'attività strutturata come delle sedute di arteterapia, oppure qualcosa di estremamente personale. Dalla meditazione, alla scrittura, allo yoga: tutto quello che fa stare bene, aiuta.
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