Ferita da taglio al dito della mano

In cucina è facile tagliarsi. Basta tenere male il coltello o distrarsi un attimo mentre si usa il frullatore ad immersione ed ecco che l’incidente domestico, anche grave, è dietro l’angolo. Quando accade ci sono una serie di accorgimenti che è importante mettere subito in atto per non peggiorare le cose e altrettanti trucchi per evitare di rimanere coinvolti in questa tipologia di infortuni estremamente comuni. Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Humanitas.

Il nemico numero uno è la distrazione

I traumi in cucina sono molto comuni e avvengono spesso per distrazione. Possiamo tagliarci con i coltelli, ma anche con il frullatore a immersione, spesso mentre lo si lava, è molto facile procurarsi tagli anche profondi con i più comuni utensili domestici. Il consiglio è quello di staccare sempre la spina quando si è terminato di utilizzare il frullatore a immersione, in modo da non esporsi al rischio di accenderlo involontariamente rimanendo tagliati o addirittura folgorati.

Se le ferite sono superficiali il dito non va messo sotto l’acqua. Possiamo intervenire disinfettandole e utilizzando le comuni garze o un cerotto. È bene verificare se si riescono a muovere le dita, in caso contrario potrebbero esserci lesioni tendinee, e se si ha la sensibilità su entrambi i lati del dito che si è tagliato. In presenza di alterazioni si deve sospettare un trauma più profondo ed è consigliabile recarsi in pronto soccorso. L’incidente più comune riguarda il trauma da amputazione dell’apice, ovvero la perdita di un pezzettino di pelle nella parte superiore del dito, una ferita che nella maggior parte dei casi si rimargina da sola. È bene però disinfettarla e farla smettere di sanguinare il prima possibile. A questo scopo è necessario evitare di mettere il dito sotto l’acqua corrente perché in questo caso la ferita continuerà a sanguinare.

Come comportarsi in caso di amputazione?

Anche l’amputazione di un dito è un trauma abbastanza comune ed è molto importante sapere come comportarsi in questi casi perché in Italia ci sono dei Centri di Chirurgia della Mano che prevedono un’Unità di Microchirurgia, come in Humanitas, specializzata nei reimpianti. In presenza di un dito amputato occorre avvolgere la parte amputata in una garza, senza disinfettarla né lavarla, e chiuderla ermeticamente in un sacchetto, per esempio come quelli che si usano per congelare o conservare gli alimenti. Questo sacchetto, chiuso in maniera ermetica, lo inseriamo poi in un altro sacchetto in cui avremo posto del ghiaccio e un pochino di acqua, in modo da tenere il dito amputato refrigerato. Questa procedura è importante al fine di garantire al paziente il reimpianto del proprio dito. La parte del dito che è rimasta attaccata alla mano va avvolta in una garza e tamponata, anche con l’aiuto di un asciugamano, al fine di interrompere il sanguinamento. Dopo aver effettuato questa procedura di emergenza, ci si reca in pronto soccorso, portando con sé il sacchetto contenente il dito amputato.

Le ferite da taglio sono tra gli incidenti domestici più frequenti: scappa il coltello mentre affetti il pane o usi con troppa disinvoltura la forbice mentre ritagli un foglio. Sono decine i casi in cui puoi procurarti anche un piccolo taglietto, soprattutto in un periodo come questo dove passiamo tanto tempo a casa. Ma non preoccuparti: nella maggior parte dei casi questi tagli sono superficiali e quindi con acqua, disinfettante, cerotto e tanta pazienza la ferita può guarire da sola.

Capita che mentre pulisci una patata il pelapatate si porti via anche una parte di pelle del tuo pollice, oppure mentre tagli con impazienza la meritata fetta di salame, il coltello decida di “affettare” anche un piccolo lembo del tuo indice. Insomma, come avrai capito, le ferite da taglio sono tra gli incidenti domestici più frequenti. Nella maggior parte dei casi sono superficiali e quindi con acqua, disinfettante, cerotto e tanta pazienza la ferita può guarire da sola.

Cosa sono

Le ferite da taglio sono lesioni della pelle causate da oggetti affilati  come coltelli o vetri e sono tra gli incidenti domestici più comuni. Hanno di solito dei margini netti e, a seconda del vaso sanguigno lesionato, possono sanguinare poco o molto. Anche se ti fai un piccolo taglietto che non ha bisogno di punti di sutura devi comunque pulirlo e disinfettarlo adeguatamente perché potrebbe portare a infezioni.

Le cause

Le ferite da taglio sono causate da lesioni da parte di oggetti affilati come i coltelli, rasoi, schegge di vetro o metalliche, che sono premuti o fatti scorrere sulla pelle.

Una ferita fa taglio può capire per le ragioni più varie: mentre si pelano le patate, di affetta un pezzo di carne, mentre usi le forbici o addirittura passi sulla pelle il bordo sottile di una pagina di carta. Ci si può procurare una ferita da taglio in tanti modi, complici la distrazione o l’eccessiva sicurezza che fanno abbassare la guardia quando si usa un oggetto affilato. Oppure semplice sfortuna!

I sintomi

Tra i sintomi delle ferite da taglio vi è il sanguinamento, a cui possono aggiungersi dolore e sensazione di bruciore. In caso di ferite superficiali, potresti anche non avvertire subito dolore e accorgerti della ferita solo perché sta sanguinando.

Se ti stai chiedendo se un taglietto non curato può farti venire la febbre, la risposta purtroppo è sì. Nulla va sottovalutato, nemmeno una piccola ferita.

Se il taglietto infatti non è pulito e disinfettata in tempo, possono insorgere delle infezioni.
Per capire se una ferita è infetta, devi verificare la presenza di alcuni sintomi:

  • gonfiore
  • arrossamento
  • calore localizzato
  • presenza di pus

Nei casi più gravi l’infezione non trattata potrebbe estendersi a tutto il corpo e questo può far salire la temperatura corporea facendoti venire la febbre. Oltre a questo, puoi anche avvertire nausea e avere episodi di diarrea, questo nei casi ad esempio in cui l’infezione si irradi ad altre parti del corpo, ad esempio a livello gastrointestinale.

Cosa fare

La prima cosa da fare in questi casi è mantenere pulito il taglio, disinfettarlo e coprirlo con una garza sterile o un cerotto. La medicazione deve essere sostituita ogni giorno. Mi raccomando: prima si pulisce e si disinfetta la ferita e solo dopo la si copre con una garza o un cerotto.

In caso di infezione, oltre a medicare la ferita bisogna rivolgersi al medico per evitare che la ferita si diffonda con le complicazioni che abbiamo appena visto. Di solito il medico prescrive antibiotici.

Come si ferma il sangue

Il sangue si ferma sempre con il tamponamento o la compressione della ferita, dopo averla pulita e disinfettata. Ma il sangue può riuscire in modo e con velocità diverse, a seconda del vaso sanguigno lesionato.

Le emorragie a livello dei capillari non devono preoccupare: il sangue fuoriesce a gocce e in questi casi va bene sciacquare la lesione e applicare del ghiaccio. In seguito, si può disinfettare e coprire con una garzina o cerotto.

Se la ferita colpisce una vena, il sangue è molto scuro ed esce in modo lento e costante. Anche in questo caso si consiglia la pulizia della parte lesionata e poi l’applicazione di una garza o di una fasciatura (non troppo stretta) per tamponare il sanguinamento.

Se la ferita da taglio interessa un’arteria, il sangue in questo caso è rosso vivo ed esce a fiotti, seguendo il ritmo del battito cardiaco. Se la ferita è piccola può essere sufficiente pulirla, disinfettarla e applicare una garza. Se però la lesione è importante e il sangue continua a uscire copiosamente occorre chiamare il medico o il pronto soccorso e tamponare la ferita con compressioni nel punto da cui fuoriesce il sangue.

Cosa non fare

In caso di ferite da taglio non devi usare lacci emostatici per arrestare l’emorragia, questa tecnica si usa solo in situazioni molto gravi (amputazione o sindrome da schiacciamento). Come detto, non devi sottovalutare la ferita. Non mettere il cerotto o la garza prima di averla pulita: anche un piccolo taglietto può contenere frammenti di sporcizia.

Quando andare in pronto soccorso

Se il sangue non si arresta nonostante le compressioni, bisogna chiamare il pronto soccorso o recarvisi, continuando a tamponare la ferita per cercare di limitare l’emorragia. È utile chiamare il medico o i soccorsi anche se insorgono complicazioni che non guariscono spontaneamente o seguendo le terapie indicate: se l’infezione non passa, se sale la febbre nonostante gli antipiretici, se insorgono complicanze di qualsiasi tipo è bene come minimo parlarne con il proprio medico.

Fonte| Humanitas

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.

Quanto ci mette a guarire un taglio sul dito?

Le prime 6-8 settimane di sana cicatrizzazione di una ferita Le prime 6 - 8 settimane che seguono la medicazione e l'intervento chirurgico sono essenziali per favorire la chiusura della ferita ed evitare infiammazioni o infezione. Ecco cosa fare in questo periodo molto delicato.

Come curare una ferita da taglio al dito?

È consigliabile pulire la ferita con una garza sterile e disinfettarla e poi tamponarla sempre con una garza o con un fazzoletto pulito. Può anche essere utile effettuare una fasciatura, l'importante è che non sia troppo stretta. Se la ferita riguarda un arto, è consigliabile alzarlo per diminuire l'emorragia.

Cosa mettere su un taglio aperto?

Di solito, è sufficiente pulire con cura la ferita, partendo dall'interno e poi andando verso l'esterno, con una garza imbevuta di acqua ossigenata o di un altro disinfettante. Occorre poi coprire la lesione con un cerotto, facendo attenzione che la parte adesiva non venga a contatto con la ferita.

Come capire se un taglio ha bisogno di punti?

I punti sono necessari se la ferita è profonda Prima di partire in quarta con i punti, valuta la profondità della tua ferita. E' così profonda che puoi vedere il tessuto grasso o addirittura l'osso? Non esitare e recati al Pronto Soccorso: avrai sicuramente bisogno di suturare la ferita con dei punti.