Oscar è un bambino di dieci anni. È malato, e i medici non riusciranno a salvarlo. In ospedale, riceve le visite di un'anziana signora, Nonna Rosa, che stringe con lui un formidabile legame d'affetto e lo invita a fare un gioco: fingere che ogni giorno duri dieci anni, e scrivere ogni giorno una lettera a Dio in cui raccontare le avventure e le esperienze di dieci anni, così come le fantasie e le paure, i rapporti con i genitori e i medici, l'amore per Peggy Blue, una bambina ricoverata nello stesso ospedale. Questo piccolo libro è composto da dodici lettere, dodici giorni in cui si concentra la vita di Oscar, giorni scapestrati e poetici, pieni di personaggi buffi e commoventi. Show
di Eric-Emmanuel Schmitt Editore: BUR Pagine: 90 SINOSSI. “Oscar è un bambino di dieci anni. È malato, e i medici non riusciranno a salvarlo. In ospedale, riceve le visite di un’anziana signora, Nonna Rosa, che stringe con lui un formidabile legame d’affetto e lo invita a fare un gioco: fingere che ogni giorno duri dieci anni, e scrivere ogni giorno una lettera a Dio in cui raccontare le avventure e le esperienze di dieci anni, così come le fantasie e le paure, i rapporti con i genitori e i medici, l’amore per Peggy Blue, una bambina ricoverata nello stesso ospedale. Questo piccolo libro è composto da dodici lettere, dodici giorni in cui si concentra la vita di Oscar, giorni scapestrati e poetici, pieni di personaggi buffi e commoventi.” RECENSIONE.
Il libro di Eric-Emmanuel Schmitt si dimostra, sin dalle prime
battute, molto schietto e diretto. Il protagonista del testo è Oscar, un bambino di sette anni che ha un cancro e sa già, purtroppo quale destino lo attende.
Nonna Rosa è la persona che accompagnerà Oscar alla fine della sua vita; accoglie le sue ansie, le sue paure, la sua rabbia contro i genitori che non hanno il coraggio di affrontare la morte del figlio, un dolore così grande da immaginare. Nonna Rosa propone lui un gioco (che poi gioco non è): osservare ogni giorno come se ciascuno contasse per dieci anni e scrivere a Dio per confidarsi, per parlare dei pensieri che lo opprimono e lo immobilizzano.
Schmitt riesce, con una scrittura leggera, semplice (proprio quella che userebbe un
bambino di quell’età) a tratti ironica, a raccontare la malattia, la morte e l’amore, con una maturità e una lucidità disarmante e in modo sereno. E riusciamo a vedere come Oscar cambia nella narrazione, cresce, matura giorno per giorno.
Un libro piccolino, si legge davvero in un’oretta, breve ma inteso.
Sarebbe bello che ogni bambino avesse la sua Nonna Rosa. Buona Lettura a tutti! Rachele. CONTATTI: Se sei un autore e vuoi una recensione o segnalazione del tuo libro, contattami qui: Rachele BiniRachele, 29 anni. Una, Nessuna, centomila. Aspirante Giornalista, scrive per "Il Tirreno". Studentessa lavoratrice con l’hobby di leggere, dalle scritte sui muri ai grandi classici della letteratura. Commenti |