O sion loda il salvatore testo

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Marco Frisina - 04 - O Sion, Loda Il Salvatore

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O sion loda il salvatore testo

Lauda, Sion Salvatórem,lauda ducem et pastóremin hymnis et cánticis.Quantum potes, tantum aude:quia maior omni laude,nec laudáre súfficis.Laudis thema speciális,panis vivus et vitálishódie propónitur.Quem in sacræ mensa cenæ,turbæ fratrum duodénædatum non ambígitur.Sit laus plena, sit sonóra,sit iucúnda, sit decóramentis iubilátio.Dies enim solémnis ágitur,in qua mensæ prima recóliturhuius institútio.In hac mensa novi Regis,novum Pascha novæ legisPhase vetus términat.Vetustátem nóvitas,umbram fugat véritas,noctem lux elíminat.Quod in cena Christus gessit,faciéndum hoc expréssitin sui memóriam.Docti sacris institútis,panem, vinum, in salútis consecrámus hóstiam.Dogma datur Christiánis,quod in carnem transit panis,et vinum in sánguinem.Quod non capis, quod non vides,animósa firmat fides,præter rerum órdinem.Sub divérsis speciébus,signis tantum, et non rebus,latent res exímiæ.Caro cibus, sanguis potus:manet tamen Christus totus,sub utráque spécie.A suménte non concísus, non confráctus, non divísus:ínteger accípitur.Sumit unus, sumunt mille:quantum isti, tantum ille:nec sumptus consúmitur.Sumunt boni, sumunt mali:sorte tamen inæquáli,vitæ vel intéritus.Mors est malis, vita bonis:vide paris sumptiónisquam sit dispar éxitus.Fracto demum sacraménto,ne vacílles, sed memento,tantum esse sub fragménto,quantum toto tégitur.Nulla rei fit scissúra:signi tantum fit fractúra:qua nec status nec statúrasignáti minúitur.Ecce panis Angelórum,factus cibus viatórum:vere panis fíliórum,non mitténdus cánibus.In figúris præsignátur,cum Isaac immolátur:agnus paschæ deputátur:datur manna pátribus.Bone Pastor, panis vere,Iesu, nostri miserére:tu nos pasce, nos tuére:tu nos bona fac vidérein terra vivéntium.Tu, qui cuncta scis et vales:qui nos pascis hic mortales:tuos ibi commensáles,coherédes et sodalesfac sanctórum cívium. Amen.Allelúia. Loda o Sion il Salvatore,loda la Guida e il Pastorein inni e cantici.Quanto puoi tanto ardisci:perché (Egli è) superiore ad ogni lode,e (tu) non basti a lodarlo.Come tema di lode speciale,il Pane vivo e datore di vitaviene oggi proposto,il quale, alla mensa della sacra cena,alla schiera dei dodici fratelli,non si dubita dato.La lode sia piena, sia risonante,sia lieto, sia appropriatoil giubilo della mente,poiché si celebra il giorno solenne,nel quale di questa mensa si ricordala prima istituzione.In questa mensa del nuovo Re,la nuova Pasqua della nuova leggepone fine al vecchio tempo.La novità (allontana) la vetustà,la verità allontana l'ombra,la luce elimina la notte.Ciò che Cristo fece durante la cenacomandò da farsiin suo ricordo.Ammaestrati coi sacri insegnamenti,consacriamo il pane e il vino,ostia di salute.Ai cristiani vien dato come dogmache il pane si cambia in carne,e il vino in sangue.Ciò che non comprendi, ciò che non vedi,ardita assicura la fede,contro l'ordine delle cose.Sotto specie diverse,(che sono) solamente segni e non cose,si nascondono cose sublimi.La carne (è) cibo, il sangue bevanda:eppure Cristo resta interosotto ciascuna specie.Da colui che (lo) assume, non spezzato,non rotto, non diviso:(ma) intero è ricevuto.(Lo) riceve uno, (lo) ricevono mille:quanto questi tanto quello;né ricevuto si consuma.(Lo) ricevono i buoni, (lo) ricevono i malvagi, ma con ineguale sorte:di vita o di morte.È morte per i malvagi, vita per i buoni:vedi di pari assunzionequanto sia diverso l'effetto.Spezzato finalmente il Sacramento,non tentennare, ma ricordache tanto c'è sotto un frammentoquanto si nasconde nell'intero.Nessuna scissura si fa della sostanza;si fa rottura solo del segno:per cui né lo stato né la dimensionedel Segnato è sminuita.Ecco il pane degli angelifatto cibo dei viandanti:vero pane dei figlida non gettare ai cani.Nelle figure è preannunciato,con Isacco è immolato,quale Agnello pasquale è designato,è dato qual manna ai padri.Buon pastore, pane vero,o Gesù, abbi pietà di noi:Tu nutrici, proteggici,Tu fa' che noi vediamo le cose buonenella terra dei viventi.Tu, che tutto sai e puoi,che qui pasci noi mortali:facci lassù Tuoi commensali,coeredi e compagnidei santi cittadini. Amen.Alleluia. Sion, loda il Salvatore,la tua guida, il tuo pastore,con inni e cantici.Impegna tutto il tuo fervore:egli supera ogni lode,non vi è canto che sia degno.Pane vivo, che dà vita:questo è tema del tuo canto,oggetto della lode.Veramente fu donatoagli apostoli riunitiin fraterna e sacra cena.Lode piena e risonante,gioia nobile e serenasgorghi oggi dallo spirito.Questa è la festa solennenella quale celebriamola prima sacra cena.È il banchetto del nuovo Re,nuova Pasqua, nuova legge;e l'antico è giunto a termine.Cede al nuovo il rito antico,la realtà disperde l'ombra:luce, non più tenebra.Cristo lascia in sua memoriaciò che ha fatto nella cena:noi lo rinnoviamo. Obbedienti al suo comando,consacriamo il pane e il vino,ostia di salvezza.È certezza a noi cristiani:si trasforma il pane in carne,si fa sangue il vino.Tu non vedi, non comprendi,ma la fede ti conferma,oltre la natura.È un segno ciò che appare:nasconde nel misterorealtà sublimi.Mangi carne, bevi sangue:ma rimane Cristo interoin ciascuna specie.Chi lo mangia non lo spezza,né separa, né divide:intatto lo riceve.Siano uno, siano mille,ugualmente lo ricevono:mai è consumato.Vanno i buoni, vanno gli empi;ma diversa ne è la sorte:vita o morte provoca.Vita ai buoni, morte agli empi:nella stessa comunioneben diverso è l'esito!Quando spezzi il sacramento,non temere, ma ricorda:Cristo è tanto in ogni parte,quanto nell'intero.È diviso solo il segno,non si tocca la sostanza;nulla è diminuitodella sua persona.Ecco il pane degli angeli,pane dei pellegrini,vero pane dei figli:non dev'essere gettato.Con i simboli è annunziato,in Isacco dato a morte,nell'agnello della Pasqua,nella manna data ai padri. Buon Pastore, vero pane,o Gesù, pietà di noi;nutrici e difendici,portaci ai beni eterninella terra dei viventi.Tu che tutto sai e puoi,che ci nutri sulla terra,conduci i tuoi fratellialla tavola del cielo,nella gioia dei tuoi santi.Amen.Alleluia.