Se si è incinta si hanno le perdite bianche

Contents

  • Perdite bianche o trasparenti: la leucorrea gravidica
  • Perdite gialle
  • Perdite marroni
  • Perdite di sangue in gravidanza
  • Quando iniziano le perdite in gravidanza?
  • Quali sono le perdite pericolose in gravidanza?

Le perdite in gravidanza sono un fenomeno abbastanza normale, soprattutto durante il primo trimestre. Possono essere di colore diverso, comparire in alcuni periodi oppure farvi “compagnia” nel corso di tutta la gestazione. In linea di principio non devono spaventare, anche perché dipendono da tanti fattori e non sempre sono campanelli d’allarme. In alcuni casi però è opportuno sentire il proprio ginecologo, per avere una rassicurazione oppure per risolvere un eventuale problema. Cerchiamo quindi di capire quali sono le più comuni perdite in gravidanza e quando devono preoccupare.

Perdite bianche o trasparenti: la leucorrea gravidica

Le più frequenti e innocue sono le perdite bianche in gravidanza, chiamate leucorrea gravidica, un fenomeno assolutamente fisiologico. Molto spesso sono trasparenti e si presentano fin dai primissimi giorni dopo il concepimento: talvolta possono essere uno dei segnali che indicano che c’è una gravidanza in corso. Sono diverse però da quelle tipiche dei giorni fertili: queste ultime infatti sono più filamentose, un po’ come l’albume dell’uovo.

La leucorrea gravidica è provocata da un aumento della quantità di estrogeni che si verifica in particolare all’inizio della gravidanza, ma che dura per tutti i 9 mesi, per crollare poi dopo il parto. Ecco quindi perché potreste averci a che fare in qualunque momento. Le perdite bianche in gravidanza sono mai preoccupanti, quindi non occorre avvertire il proprio medico.

Di solito queste perdite sono acquose e totalmente inodori. Spesso, sono molto abbondanti e rendono necessario l’utilizzo di salvaslip. Se vi dà fastidio o se siete soggette ad irritazioni intime, sceglieteli in cotone oppure, se vi sentite troppo umide, cambiate le mutandine. Una corretta igiene intima è sempre raccomandabile, così come l’utilizzo di biancheria intima in fibre naturali.

Perdite gialle

Finché le perdite in gravidanza sono bianche o trasparenti si possono dormire sonni tranquilli. Se invece cambiano colore o sono accompagnate da altri sintomi, allora bisogna prestare maggiore attenzione. È per esempio il caso delle perdite gialle in gravidanza. Questo colore infatti spesso è la spia di un’infezione in corso, un po’ come il verde o la consistenza “a ricotta”.

Oltre alle perdite gialle, altri segnali che possono confermare questo sospetto sono il prurito, il bruciore, il cattivo odore oppure se sono dense. Le infezioni possono essere tante (dalla candida alla gonorrea, una malattia sessualmente trasmessa) e vanno curate tempestivamente: a seconda del trimestre potrebbero provocare problemi sia alla mamma che al feto, arrivando anche al parto pretermine. In genere, per fare una diagnosi precisa e quindi iniziare la terapia corretta, è necessario un tampone vaginale.

Occhio alle perdite gialle nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza: potrebbe essere liquido amniotico. Come si riconosce? È giallo chiaro, simile all’urina, ma assolutamente inodore. Se avete questo dubbio rivolgetevi immediatamente al ginecologo. In commercio esistono anche assorbenti che rivelano se si tratta di liquido amniotico o meno.

A volte le perdite gialle potrebbero banalmente essere solo piccole fuoriuscite di urina, cosa che può succedere soprattutto nella seconda metà della gestazione quando il pavimento pelvico tende ad indebolirsi un po’.

Perdite marroni

In gravidanza potrebbero verificarsi anche delle perdite marroni. Il colore è quello del sangue “vecchio”, che non fuoriesce subito dalla cavità vaginale, ma ristagna per un po’, ossidandosi. Questa è la differenza principale con le perdite di sangue vivo, quello rosso, di cui parleremo tra poco.

Le cause delle perdite marroni in gravidanza sono molteplici:

  • perdite da impianto: quando il prodotto del concepimento si annida nelle pareti dell’utero può rompere qualche capillare. Le perdite da impianto possono essere anche rosate e durano 2-3 giorni.
  • Gravidanza extrauterina: avviene quando la gravidanza si sviluppa al di fuori dell’utero, ad esempio in una tuba.
  • “False mestruazioni”: sono perdite che si presentano nei giorni in cui avreste avuto il ciclo se non fosse state incinte.
  • Minaccia di aborto: in particolare se ci sono anche crampi addominali.
  • Rottura di capillari: ad esempio, dopo un rapporto sessuale o una visita ginecologica.  
  • Sofferenza fetale o difficoltà nella crescita fetale a fine gravidanza.

Le perdite marroni in gravidanza non vanno mai sottovalutate. Anche se non necessariamente il problema è grave, il parere medico è consigliabile.

Perdite di sangue in gravidanza

Ma arriviamo alle perdite che più spaventano le mamme in attesa: le perdite di sangue in gravidanza. Un incubo che tutte le donne temono di vivere, anche se non è detto che debba per forza succedere qualcosa di brutto: in molti casi tutto si risolve nel migliore dei modi. Vale però la regola di sentire in fretta il proprio ginecologo oppure di andare al pronto soccorso.

Le perdite di sangue in gravidanza possono presentarsi per ragioni diverse:

  • minaccia di aborto.
  • Aborto spontaneo.
  • Distacco di placenta.
  • Perdite da impianto.
  • Gravidanza extrauterina.
  • Infezioni.
  • Rottura di capillari.
  • Difetti della placenta (ad esempio la placenta previa).
  • Minaccia di parto prematuro.
  • “False mestruazioni”.
  • Perdita del tappo mucoso a fine gravidanza.
  • Ragadi o emorroidi (soprattutto se si soffre di stitichezza).

Quando iniziano le perdite in gravidanza?

Come abbiamo già accennato, spesso le perdite sono uno dei sintomi di gravidanza e potrebbero presentarsi già prima del test positivo. L’innalzamento del livello degli estrogeni, tipico dell’inizio della gestazione, provoca infatti la leucorrea gravidica, le perdite bianche o trasparenti.

Anche le perdite da impianto sono molto precoci. Si verificano all’incirca 7-10 giorni dopo l’avvenuto concepimento, durano poco, non sono molto abbondanti e non tutte le donne le hanno (quindi non preoccupatevi se nel vostro caso non si sono presentate).

In generale, possiamo quindi dire che le perdite in gravidanza possono iniziare molto presto e accompagnare le future mamme praticamente fino al parto, senza che questo significhi che c’è qualcosa che non va.

Le perdite in gravidanza che devono preoccupare sono quelle di sangue rosso vivo, in special modo nella prima fase della gestazione, ma non solo, e se sono accompagnate da dolori o crampi addominali. Come abbiamo già visto, queste perdite possono indicare una minaccia d’aborto oppure un aborto già in corso. Possono anche segnalare un distacco di placenta, una gravidanza extrauterina, un travaglio prematuro.

Insomma, spesso non sono un buon segno, a parte a fine gravidanza, quando potrebbero essere il sintomo che il parto è vicino, soprattutto se sono miste a muco. In caso di perdite di sangue in gravidanza, non temporeggiate: chiamate subito il vostro ginecologo o recatevi al pronto soccorso. Vogliamo però sottolineare di nuovo un concetto: non per forza la perdita di sangue comporterà qualcosa di negativo. Ad esempio, ricordate che spessissimo la minaccia d’aborto si risolve, magari con un po’ di riposo e la somministrazione di progesterone. Oppure, in caso di rischio di parto prematuro, ci sono farmaci specifici in grado di bloccare le eventuali contrazioni. Insomma, siate sempre positive.

Come sono le perdite bianche quando sei incinta?

Le perdite bianche all'inizio della gravidanza sono spesso dense: assumono un aspetto lattiginoso e sono assolutamente normali, specialmente durante il primo trimestre della gestazione, e sono dovute principalmente dai mutamenti ormonali.

Come ci si sente prima di scoprire di essere incinta?

Secondo gli esperti della ClevelandClinic le perdite si manifestano in forma di piccole gocce di sangue, talvolta di colore brunastro. In alcune pazienti può essere scambiato per l'inizio del flusso mestruale, ma in realtà presenta intensità sensibilmente inferiore.