Quanto costa aprire un negozio di detersivi

Quanto costa aprire un negozio di detersivi

Sempre più spesso le persone amano fare acquisti in negozi specializzati, proprio per questo nella maggior parte delle città stanno avendo successo i negozi di detersivi. Ecco cosa dei sapere prima di iniziare quest’attività molto remunerativa, cioè aprire un negozio di detersivi.

COSA FARE PRIMA DI APRIRE UN NEGOZIO DI DETERSIVI

La prima cosa da fare prima di aprire un negozio di detersivi è trovare il locale giusto. Deve trattarsi di un edificio ben posizionato e che può essere zona di attrazione/passaggio da parte di molte persone, ad esempio un immobile presente in un quartiere molto popolato o vicino degli uffici. Il luogo deve essere abbastanza ampio, da poter accogliere anche un angolo per i detersivi alla spina e detersivi bio sempre venduti alla spina. Questo, infatti, sta diventando un settore sempre più richiesto da chi ha sempre un occhio al portafoglio ed un occhio alla tutela dell’ambiente.

In zona non devono esserci, preferibilmente, altri negozi di detersivi, in questo modo l’attività può diventare un polo di attrazione di un bacino di utenza molto ampio. Nel caso in cui sia presente un’ altra attività commerciale specializzata nella vendita di detersivi sarà molto importante cercare di proporre un’alternativa in grado comunque di portare a voi la clientela, in questo caso il marketing può fare la differenza. In tale fase di studio sarà molto importante redigere, con l’aiuto di uno studio di Dottori Commercialisti, un business plan che tenga in considerazione la localizzazione che si vuole dare all’attività e quindi il possibile livello dell’utenza, i costi di gestione dell’attività, in particolare il canone di locazione e i costi per le utenze.

Il business plan è essenziale per calcolare la potenziale redditività dell’attività e il piano di rientro dell’investimento iniziale. In questa fase è molto importante valutare anche i possibili aiuti messi a disposizione da Unione Europea, Stato, Regioni, Enti locali in genere che stimolano l’inizio di attività imprenditoriali utili a superare il periodo di stallo economico. L’aiuto più consistente può arrivare dai finanziamenti a fondo perduto.

CONTATTARE LE AZIENDE

Il secondo passo propedeutico all’apertura di un’attività di vendita di detersivi è contattare le aziende con cui si vuole collaborare, in particolare è necessario valutare la possibilità di entrare in un sistema di franchising per la vendita di detersivi, alla spina e non. In questo modo si può godere del vantaggio della nomea che qualcuno ha già consolidato, la possibilità di proporre offerte ai propri clienti e di attirarli con il marchio. Scegliendo il franchising c’è anche il vantaggio della pubblicità di cui spesso si occupano le catene.

E’ bene valutare le proposte dei diversi big del settore prima di decidere cosa fare. Se dall’insieme di queste prime “indagini” emerge che le potenzialità della zona in cui si vuole investire sono abbastanza remunerative, si può passare alla fase operativa in cui è essenziale la presenza di uno studio commercialista al fine di svolgere tutte le pratiche burocratiche per poter aprire un negozio di detersivi. Ovviamente per il locale deve essere stipulato, se non di proprietà, un contratto di locazione che segua i criteri previsti per legge e deve trattarsi di un immobile che può essere destinato a tale tipologia di attività in quanto soddisfa tutti i criteri di sicurezza previsti dalla normativa per i locali aperti al pubblico.

LA BUROCRAZIA PER APRIRE UN NEGOZIO DI DETERSIVI

La prima cosa da fare è verificare di avere i requisiti per poter iniziare un’attività imprenditoriale commerciale. La normativa prevede che per poter iniziare è essenziale avere i requisiti e in particolare non essere mai stati dichiarati falliti, assenza di sentenze che “certifichino” la delinquenza abituale, non si deve essere stati condannati per reati che prevedano una reclusione superiore a tre anni. Per quanto riguarda i locali, invece, è necessario che siano a norma, in questo caso saranno gli addetti della ASL a verificare il rispetto delle norme igieniche e di sicurezza.

La seconda incombenza riguarda le autorizzazioni. È necessario precisare che non trattandosi di un negozio in cui sono presenti prodotti alimentari le norme sono meno stringenti e vi è il vantaggio di una buona sburocratizzazione. Oggi, rispettando determinati limiti, non è più necessario ottenere la licenza del comune in cui si vuole ubicare l’attività commerciale. Quali sono i limiti? Nei comuni con meno di 10.000 abitanti il limite da non superare è di 150 metri quadrati, mentre nei comuni con più di 10.000 abitanti per poter iniziare un’attività commerciale senza bisogno di licenza del comune, è necessario che la superficie del locale non superi i 250 metri quadrati.

Se l’attività rientra nei limiti basta una comunicazione preventiva (occorre che tra la dichiarazione e l’apertura passino 30 giorni) al sindaco. In questa dichiarazione ci si impegna a rispettare tutti i limiti previsti dalle normative vigenti che ovviamente bisogna conoscere, per questo affidarsi ad un professionista può aiutare ad aprire un negozio di detersivi. Per locali che superino le dimensioni suddette è necessario ottenere un’autorizzazione del comune. L’ente ha novanta giorni di tempo per esprimersi (dando o meno l’autorizzazione), ma se non si esprime entro il termine indicato, l’autorizzazione si intende concessa, cioè vale la regola del silenzio assenso.

PARTITA IVA PER L’APERTURA DI UN NEGOZIO DI DETERSIVI

Per intraprendere un’attività di vendita di detersivi è necessario avere la partita IVA, anche in questo caso l’aiuto di uno Studio di Dottori Commercialisti è essenziale per evitare errori ed il moltiplicarsi dei costi. Per aprire un negozio di detersivi è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate l’inizio della propria attività. La normativa stabilisce che è necessario procedere a tale incombenza entro 30 giorni dall’apertura del negozio: in realtà è consigliato giocare in anticipo. La comunicazione va fatta compilando un semplice modello scaricabile anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

È importante l’aiuto di un professionista perché nel modulo è necessario indicare il codice ATECO per la propria attività, il regime fiscale a cui si vuole aderire e senza il consiglio di un Commercialista il rischio è che si commettano errori che a loro volta potrebbero portare esborsi inutili di denaro. In seguito a tale pratica viene assegnato il numero di partita IVA formato da 11 numeri di cui sette indicano il contribuente, tre indicano il codice dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di riferimento in base al luogo dell’attività e l’ultima cifra è di controllo. Finite le incombenze? No, perché è necessario recarsi all’INPS per assicurarsi.

Qui le cose potrebbero complicarsi perché se fin da subito si vuole assumere qualche dipendente è necessario procedere alla stipula del contratto di lavoro e iniziare una posizione contributiva nei confronti dei vari dipendenti. Anche in questo caso l’aiuto del commercialista è essenziale al fine di stabilire le clausole contrattuali, redigere un contratto a norma di legge, stabilire le posizioni contributive (anche in base alle agevolazioni previste dallo Stato per chi assume) e, infine, per la realizzazione delle buste paga.

SOCIETA’ O IMPRESA INDIVIDUALE?

Nel caso in cui si voglia intraprendere l’attività sotto forma societaria sarà necessario, anche con l’aiuto di un commercialista, capire la forma più idonea per la tipologia, il numero dei soci, il rapporto tra questi e il volume ipotetico di affari da dare alla società. A quel punto la società deve essere costituita nel pieno rispetto della normativa, con redazione dello statuto e dell’atto costitutivo. Fatto ciò tutte le incombenze viste prima saranno da riferire alla società e non al singolo individuo.

Se l’impresa è individuale, vi è un’altra incombenza, cioè l’iscrizione alla Camera di Commercio: tale pratica ha un costo di circa 80-100 euro. Questo ciò che c’è da sapere e i passi da compiere prima di iniziare un’attività commerciale di vendita di detersivi.

Quanto si guadagna con il detersivo?

Il margine sulla rivendita dei detersivi è circa del 60% ovvero andremo a vendere il detersivo per i piatti a 0,85cent al litro e il detersivo per bucato a 1,5€ al litro.

Quanto si guadagna con la vendita di detersivi alla spina?

Per avviare un punto vendita occorrono circa 30.000 euro. Poi, se nel primo anno si riescono a guadagnare 90.000 euro netti, si può pensare a ulteriori investimenti e a ingrandire l'attività».

Quanti soldi ci vogliono per aprire un negozio?

Per aprire un negozio, di qualunque tipologia si tratti, bisognerà disporre di un budget personale di almeno 20.000 euro. L'investimento iniziale per aprire un negozio si attesta tuttavia facilmente tra i 30.000 ed i 50.000 euro.

Quanto costa aprire un negozio di detersivi in franchising?

Se infatti per aprire un negozio di detersivi e saponi alla spina in franchising sarà sufficiente un investimento minimo a partire da 10.000 – 15.000 euro, per aprire uno store del pulito, con un'ampia gamma di detersivi confezionati e prodotti per la cura e l'igiene della casa e della persona a 360°, potrebbe essere ...