Quanto tempo ci vuole per la cittadinanza italiana

Un iter che dura almeno quattro anni, che può allungarsi ulteriormente anche di 12 o 24 mesi a causa dei tempi burocratici. È questa la tempistica necessaria per ottenere la cittadinanza italiana, tema tornato di attualità dopo il caso che riguarda il calciatore uruguaiano Luis Suarez, che stando alla ricostruzione della procura di Perugia avrebbe ottenuto il passaporto italiano irregolarmente, con quello che secondo le accuse sarebbe stato un esame “farsa"  in una seduta fatta "ad hoc". La cittadinanza italiana, oltre che attraverso lo ius sanguinis - cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani – può essere ottenuta per residenza o per matrimonio. La procedura è regolata dalla legge 91 del 1992, modificata in alcuni aspetti dal decreto sicurezza dell’ottobre 2018 a firma dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.

I requisiti

leggi anche

Suarez, "cittadinanza italiana ottenuta con truffa"

Come spiega il ministero dell’Interno, la cittadinanza può essere richiesta dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno 10 anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento (circa 8.300 euro senza coniugi né figli a carico, circa 11.300 con coniuge a carico più 516 euro per ogni eventuale figlio a carico), di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica. La cittadinanza può essere chiesta anche per matrimonio, a patto che il richiedente risieda legalmente da almeno due anni in Italia, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero. Quest’ultima è la fattispecie di Luis Suarez: sua moglie infatti, uruguaiana come lui, ha anche il passaporto italiano ottenuto grazie al legame di parentela con il nonno, friulano. Chi è nato in Italia da genitori stranieri, infine, può richiedere la cittadinanza solo dopo i 18 anni se i genitori non sono già cittadini italiani.

Il decreto sicurezza allunga la tempistica

Il procedimento, già piuttosto lungo a causa delle procedure con cui deve essere verificato il possesso dei requisiti, è stato ulteriormente allungato da alcune norme del decreto sicurezza del 4 ottobre 2018. Fino a quella data il tempo per la conclusione della pratica previsto dalla legge era di due anni. Con le nuove norme questa tempistica è stata allungata a quattro anni. Per arrivare all’ottenimento del passaporto italiano, quindi, si rischia di arrivare fino a 5-6 anni, considerando i tempi burocratici di verifica dei documenti e dei requisiti. Inoltre, il decreto sicurezza ha aggiunto un nuovo requisito: la concessione della cittadinanza ora è subordinata al possesso di una "adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue". L’esame sostenuto da Suarez riguardava proprio questo requisito. Infine, un’altra modifica del decreto sicurezza è la norma che permette la revoca della cittadinanza in caso di condanna in via definitiva per reati legati al terrorismo.

Il test linguistico

Il livello B1 richiesto per ottenere la cittadinanza prevede la capacità di comprendere i punti essenziali di testi e di sostenere conversazioni su argomenti familiari affrontati normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero, e di produrre testi semplici. In Italia questo certificato linguistico è rilasciato da un numero limitato di istituti, chiamati “enti certificatori”, riconosciuti dal ministero degli Esteri: la Società Dante Alighieri, l’Università per stranieri di Siena, l’Università degli studi di Roma Tre e infine l’Università per stranieri di Perugia, dove Suarez ha svolto il contestato test.

Le statistiche

Nel 2018 - ultimi dati disponibili - sono state 68.351 le concessioni di cittadinanza italiana secondo le statistiche  del ministero dell’Interno (in crescita del 9,22% rispetto all’anno precedente), in particolare ad albanesi (15.252) e marocchini (9.294). Sono invece 4.764, in quello stesso anno, le domande di cittadinanza respinte.

Cosa possiamo fare per farti ottenere la cittadinanza italiana per matrimonio velocemente

Per ottenere la cittadinanza italiana per matrimonio velocemente abbiamo adottato una formula innovativa che si distingue dai classici solleciti, in quanto prevede la completa presa in carico della pratica di cittadinanza del cliente.

In particolare, non ci limitiamo a spedire una semplice e generica diffida, di quelle che si trovano sui forum di Internet, ma elaboriamo atti scritti con una precisa strategia, che poi inoltriamo agli uffici delle pubbliche amministrazioni coinvolte nel procedimento.

Le nostre sollecitazioni, pertanto, sono periodiche e vengono ripetute nel tempo in autonomia, senza che i clienti ce lo debbano richiedere di volta in volta: se non riceviamo risposta ne inviamo un'altra; se il procedimento ancora non si sblocca ne inviamo una terza, e così via, finché non si arriva alla decisione del Ministero, che se in possesso dei noti requisiti richiesti (residenza almeno decennale continuativa e ininterrotta, redditi superiori alle soglie minine fissate per legge e assenza di precedenti penali e procedimenti penali in corso) coinciderà con la concessione della cittadinanza italiana.

La nostra assistenza, peraltro, non si conclude con l'emissione del decreto, ma solo nel momento in cui il cliente ottiene materialmente la cittadinanza, per cui siamo pronti a sollecitare, in caso di ritardi, anche le successive fasi della firma e della notifica del decreto stesso.

Sempre più spesso, infatti, accade che, sull'apposito portale ministeriale, la domande finalizzate ad acquisire lo status di cittadino italiano risultino in fase di stallo, per via delle prolungate verifiche istruttorie e della sovrabbondante valutazione degli acquisiti elementi informativi, obbligando, dunque, i richiedenti ad attendere oltre un termine ragionevole per vedere la propria pratica definita.

A questo proposito, pertanto, al fine di evitare che la domanda di cittadinanza riposi nel cassetto e il cliente finisca per non ricevere per anni alcuna risposta in merito alla definizione del procedimento che lo interessa, intraprendiamo una precisa e puntuale attività di pressing al Ministero dell'Interno e alle relative Prefetture competenti, avviando con detti uffici un proficuo e intenso dialogo indirizzato a far riprendere in mano la pratica del cliente e a far concludere, tramite l'adozione del provvedimento definitivo, l'iter procedimentale nel termine più breve possibile.

Quanto tempo devo aspettare per avere la cittadinanza italiana?

24 mesi (2 anni) è il tempo che un cittadino straniero deve aspettare per ottenere la cittadinanza Italiana dopo aver presentato la domanda. Non occorre più attendere 48 mesi (4 anni) perché il Decreto Immigrazione del 18 dicembre 2020 ha modificato i Decreti Sicurezza di Salvini che ora non si applicano più.

Come accelerare i tempi per la cittadinanza italiana?

Per velocizzare la pratica di cittadinanza l'avvocato deve tenere un'agenda di atti - solleciti cittadinanza, modulo di sollecito cittadinanza, diffide, istanze di accesso agli atti cittadinanza - personalizzati sulla base delle specifiche esigenze del cliente, da inviarsi con scadenze precise e un ordine predefinito.

Quanto dura la prima fase di cittadinanza?

È questa la fase 1 iniziale dell'iter di richiesta cittadinanza che dura solitamente circa 30 giorni. Questa fase corrisponde al periodo di controllo di validità formale dei documenti da parte dei funzionari della Prefettura.

Quanto dura la fase 7 della cittadinanza 2022?

La fase 7 rappresenta l'ultimo step delle fasi della cittadinanza e dipende molto dalla città in cui ti trovi e quindi dalla Prefettura di competenza. Attualmente la durata della fase 7 è di circa 4/5 mesi.