Tempo di lettura: 2 minuti Show Chi soffre di reflusso gastro-esofageo, il disturbo per cui l’acido dello stomaco tende a risalire verso l’alto, specie se si è esagerato a tavola, spesso descrive il proprio fastidio come una vampata che, partendo dal torace, risale verso l’addome, fino a raggiungere la gola. Oltre alla sintomatologia tipica, è possibile che, in alcuni casi, per quanto rari, il reflusso gastro-esofageo abbia ulteriori ricadute, generando anche possibili disturbi alle orecchie e all’apparato uditivo, con una sintomatologia paragonabile a quella dell’otite. Appare quindi chiaro che i disturbi legati al reflusso possono essere di vario – e a volte inaspettato – tipo. Ma andiamo con ordine. I disturbi derivanti dal reflusso gastrico possono essere distinti in esofagei, a loro volta suddivisi in tipici e atipici, ed extraesofagei, divisi in orofaringei, laringei e polmonari. Focalizzandosi sui disturbi esofagei, vengono considerati sintomi tipici il bruciore e il rigurgito acido, spesso accentuati dall’eccessiva assunzione di cibo che rallenta la digestione, dalla flessione del busto e dalla posizione supina. In alcuni casi, però possono manifestarsi anche i cosiddetti disturbi atipici, cioè non direttamente riferibili all’apparato gastro-intestinale. In questo caso, possono comparire proprio problemi alla gola e all’orecchio. Il motivo è semplice: l’acido, passa dallo stomaco all’esofago perché esistono problemi di tenuta dello sfintere esofageo inferiore, una specie di valvola che quando funziona in modo ottimale impedisce il reflusso. Può però capitare che possano essere presenti anche difficoltà a carico dello sfintere esofageo superiore e questo può determinare disturbi nell’area della gola, che si traducono in irritazione, bruciore, a volte tosse. Inoltre, la stimolazione delle vie nervose che corrono lungo l’esofago può dar luogo a dolore a un orecchio, alterazione della voce, sensazione generica di fastidio. Che si tratti di sintomi tipici o atipici, nel caso si presentino saltuariamente e siano legati a qualche stravizio alimentare, i farmaci di automedicazione possono aiutare a tamponare o diminuire l’eccesso di acidità e il conseguente bruciore che risale verso la mucosa dell’esofago. Quando invece il problema si manifesta regolarmente e non appare correlato a particolari eccessi alimentari, occorre parlarne con proprio il medico. TagsReflusso gastroesogafeoIl reflusso gastroesofageo è il passaggio involontario di una parte del contenuto gastrico nell’esofago, senza compartecipazione della muscolatura gastrica e addominale: in pratica è la risalita del contenuto acido nell’esofago, il canale che collega la bocca con lo stomaco. Quando si mangia l’esofago, aiutato dalla forza di gravità e da una serie di movimenti ritmici, riesce a far progredire il cibo deglutito verso il basso. Il passaggio del bolo alimentare nello stomaco è regolato dallo sfintere esofageo inferiore, una speciale valvola muscolare che si apre per consentire il transito del cibo, l’eruttazione ed il vomito. Proprio questo sfintere richiudendosi impedisce la risalita verso l’alto dei succhi acidi presenti nello stomaco: il reflusso gastroesofageo si verifica quando tale sfintere è alterato, ad esempio nell’ernia iatale, consentendo l’anomalo passaggio verso l’alto del contenuto gastrico, che attraversa l’esofago e raggiunge a volte la bocca, determinando pirosi retrosternale (bruciore dietro lo sterno) e sensazione acida in bocca. In virtù della sua acidità tale materiale va ad irritare la mucosa esofagea determinando cronicamente esofagite ed un aumento del rischio di sviluppare tumore dell’esofago; per approfondire leggi questo articolo: Esofago di Barrett, tumore e reflusso gastroesofageo Sintomi di reflusso gastroesofageoMentre i sintomi del classico mal di gola da infiammazione delle prime vie aeree sono di solito ben localizzati alla gola e, se l’infezione è virale, anche fino al naso con rinorrea (naso “che cola”), i sintomi del reflusso gastroesofageo sono meno localizzati alla gola e tendono invece ad interessare la parte alta dell’addome e la zona restrosternale, correlandosi a rigurgito e percezione della risalita di materiale acido lungo l’esofago. Il dolore toracico da reflusso gastroesofageo si associa molto spesso a pasti abbondanti e peggiora con gli sforzi e con la posizione sdraiata, specie se stesi sul lato destro, cioè quando la forza di gravità non aiuta a contenere il materiale acido nello stomaco. La disfagia (difficoltà nella progressione di cibo lungo l’esofago) è un altro sintomo tipico della malattia da reflusso, mentre in caso di mal di gola da infiammazione/infezione delle prime vie aeree determina soprattutto dolore durante la deglutizione, specie in caso di tonsillite e/o adenoidite. Nel caso delle infezioni delle vie aeree, è presente spesso febbre (anche molto alta, sopra i 39° se di origine batterica, più basse se virale), che invece è assente nella malattia da reflusso. I sintomi di reflusso aumentano dopo un pasto abbondante, cosa che non avviene nel mal di gola “classico”; quest’ultimo tende a sparire, a volte anche spontaneamente in pochi giorni specie se virale, mentre il reflusso gastroesofageo è generalmente cronico. Entrambi i quadri clinici sono peggiorati dal fumo di sigaretta. Sintomi extraesofagei di reflusso gastroesofageoEsiste una sintomatologia particolare che, seppur ricollegabile alla malattia da reflusso, è atipica: si tratta dei cosiddetti sintomi con localizzazione extraesofagea che possono colpire gola e apparato respiratorio. Spesso infatti i pazienti con sintomi tipici del reflusso gastroesofageo soffrono anche di altri disturbi come raucedine, disfonia, asma, tosse cronica, laringiti o faringiti. In questi casi il reflusso acido riesce a risalire verso l’alto fino a raggiungere la gola dove viene nebulizzato dall’aria respiriata. Queste minuscole goccioline attraverso l’inspirazione possono arrivare nei polmoni dove provocano problemi specifici come tosse e asma, simulando una patologia delle vie aeree. Tutti questi disturbi atipici possono essere presenti anche in assenza dei sintomi classici della malattia da reflusso gastroesofageo. Per approfondire:
Leggi anche:
Lo Staff di Medicina OnLine Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie! Informazioni su dott. Emilio Alessio LoiaconoMedico Chirurgo - Direttore dello Staff di Medicina OnLine Questa voce è stata pubblicata in Dietologia, nutrizione e apparato digerente, Polmoni ed apparato respiratorio e contrassegnata con acido, dolore, ernia iatale, esofagite, esofago, faringe, faringite, gola, infezione, infiammazione, Laringite, mal di gola, reglusso gastroesofageo, stomaco, tonsille, tonsillite. Contrassegna il permalink. Come sfiammare il reflusso?Mangiare di meno ma più frequentemente (5 volte al dì). Masticare gli alimenti senza fretta e in modo rilassato per evitare l'infiammazione e la pressione dello stomaco. Mangiare leggero e senza abbondare almeno 3 ore prima di andare a letto. Non prendere bevande prima di coricarsi.
Come riconoscere una faringite da reflusso?Quali sono i sintomi del reflusso faringolaringeo?. Faringodinia (dolore alla gola) e bruciore alla gola.. Disfonia (alterazione della voce). Frequente necessità di schiarirsi la gola.. Tosse secca cronica (con durata maggiore di tre settimane), stizzosa, spesso presente dopo i pasti.. Muco spesso ed abbondante.. Quali sono i dolori da reflusso?Il disturbo (sintomo) principale associato al reflusso gastroesofageo è la sensazione di bruciore (detta anche pirosi) avvertita nella parte alta dell'addome (epigastrio) e dietro lo sterno. A questa possono essere associati rigurgiti acidi ed il ritorno di cibo in bocca.
Cosa prendere per bruciore gola da reflusso?È possibile anche mescolare acqua e aceto di mele – in piccola quantità, appena un cucchiaio – per alleviare le mucose. Ancora, per combattere la secchezza di gola derivante da reflusso gastroesofageo, si può ricorrere a un preparato di limone e miele (non più di due cucchiaini) disciolti in acqua calda.
|