Rapporto tra colesterolo totale e colesterolo buono

Questo articolo si trova in:   Grassi e rischio cardiovascolare  |  Una cosa da ragazzi

I dati parlano chiaro. Secondo l’ISTAT, le patologie cardiache sono la principale causa di decesso in Italia. È quindi fondamentale prevenire la loro insorgenza. E siccome, quando si parla di prevenzione, vale sempre la strategia militare del “conosci il tuo nemico”, è importante comprendere prima di tutto quali sono le condizioni correlate statisticamente alle patologie cardiovascolari.

Oltre a età e familiarità per la malattia che non possiamo modificare, esistono altri fattori di rischio su cui è possibile agire attraverso l’alimentazione e uno stile di vita sano. L’ipercolesterolemia ne è un esempio. Nel corso del tempo, l’eccesso di colesterolo porta al deposito di placche sulle pareti delle arterie. Queste placche sono la base dell’arteriosclerosi e possono depositarsi fino a ostacolare il regolare flusso sanguigno o, a causa di un’infiammazione, rompersi. In quest’ultimo caso si forma così un coagulo, o trombo, che può bloccare del tutto il flusso ematico in un’arteria e portare così a infarto o ictus. Per determinare il rischio cardiovascolare, più che considerare il colesterolo totale è meglio valutare il rapporto tra colesterolo “buono” HDL e colesterolo “cattivo” LDL. Le prime portano il colesterolo dalle arterie al fegato e quindi esercitano un’azione di pulizia. Le seconde al contrario trasportano il colesterolo verso le arterie facilitandone il deposito.

È chiaro quindi che può esserci comunque un elevato rischio cardiovascolare anche quando il colesterolo totale è nella norma se la percentuale di HDL è particolarmente bassa rispetto al colesterolo LDL. Il rapporto ottimale LDL/HDL dovrebbe essere inferiore a 3 (e possibilmente vicino a 1), mentre il rapporto tra colesterolemia totale e colesterolemia HDL dovrebbe essere inferiore a 5 (e possibilmente vicino al 3).

Il rischio cardiovascolare aumenta ulteriormente se a una maggior concentrazione di LDL rispetto all’HDL si aggiunge l’ipertrigliceridemia, cioè un’alta concentrazione sanguigna di trigliceridi, una specifica tipologia di lipìdi. Questi grassi sono una fondamentale fonte di energia per le nostre cellule ma, in quantità eccessiva, possono contribuire allo sviluppo di patologie circolatorie.

Ma è bene ricordare che il rischio cardiovascolare non dipende solo dall’ipercolesterolemia e dall’ipertrigliceridemia, ma può essere correlata ad altri fattori come insulinoresistenza, ipertensione, diabete mellito, obesità, abitudine al fumo e abuso di alcol.

La corretta nutrizione è uno strumento essenziale per ridurre il rischio cardiovascolare. È bene quindi limitare il consumo di zuccheri, cereali raffinati e grassi idrogenati e saturi per arricchire invece la dieta di alimenti sani in grado di innalzare i livelli di colesterolo HDL o di abbassare i livelli di LDL come cereali integrali, pesce azzurro ricco di omega-3 e olio extravergine di oliva. Per prevenire con ancor più efficacia le patologie cardiovascolari è sempre bene associare una sana alimentazione a una regolare attività fisica.

 Dr. Filippo Ongaro

//www.filippo-ongaro.it/

20/04/2015

Come calcolare rapporto tra colesterolo buono e cattivo?

L'indice di rischio cardiovascolare viene calcolato dividendo i valori di colesterolo totale per quelli di colesterolo HDL, rilevati su un piccolo campione di sangue venoso prelevato a digiuno. L'indice di rischio è considerato accettabile quando risulta inferiore a 5 nell'uomo

e a 4,5 nella donna.

Quali sono i valori normali del colesterolo

Il Colesterolo e i trigliceridi costituiscono la maggior parte dei grassi prodotti dal nostro organismo, la cui funzione è fondamentale

in diversi processi fisiologici.

Il colesterolo è essenziale per la sintesi della vitamina D e di altre sostanze ed è un componente della membrana cellulare e di vari tessuti.

I trigliceridi rappresentano un’importante fonte di energia per il nostro organismo.

Il livello di questi lipidi può aumentare quando la dieta contiene troppi alimenti di origine animale: alimenti ricchi di acidi grassi saturi (come carne, burro, salumi), alimenti ricchi di acidi grassi trans (come margarina, cracker, biscotti e patatine fritte), carboidrati e alcol.

Il colesterolo viene trasportato nel corpo da particolari proteine dette lipoproteine.

Le lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins, LDL) trasportano il colesterolo in tutti gli organi; il colesterolo associato a queste lipoproteine, viene detto colesterolo LDL o più comunemente “colesterolo cattivo”.

Le lipoproteine ad alta densità (High Density Lipoproteins, HDL) rimuovono il colesterolo in eccesso affinché venga eliminato; il colesterolo associato alle HDL viene anche chiamato “colesterolo buono”.

Il motivo per cui il colesterolo LDL viene definito “cattivo” è dovuto al fatto che se presente a livelli elevati può accumularsi e formare coaguli che possono ostruire le pareti dei vasi.

Tra i fattori che possono contribuire all’aumento dei livelli di colesterolo sono inclusi:

Alimentazione,

sovrappeso e obesità,

inattività fisica,

diabete,

fumo,

età,

sesso.

Il colesterolo alto non è associato a sintomi specifici ma può essere tenuto sotto controllo attraverso dei semplici esami del sangue.

La concentrazione di colesterolo può essere misurata mediante un test di laboratorio detto “profilo lipidico”.

La valutazione del profilo lipidico che consente di verificare i livelli di colesterolo e trigliceridi, prevede il calcolo di alcuni parametri,

in particolare:

il colesterolo totale, che comprende la somma del contenuto di colesterolo,

il colesterolo HDL (colesterolo ad alta densità),

il colesterolo LDL (colesterolo a bassa densità),

il colesterolo non-HDL (colesterolo a non-alta densità, che comprende la somma del colesterolo totale meno il colesterolo HDL),

i trigliceridi.

Il colesterolo totale, l’HDL-colesterolo e i trigliceridi si misurano in milligrammi per decilitro (mg/dl) o in millimoli per litro (mmol/l).

I valori di riferimento del profilo lipidico per l’età adulta comprendono:

colesterolo totale: valori <200 mg/dl sono ritenuti “desiderabili”,

colesterolo-LDL: valori <100 mg/dl sono ritenuti “desiderabili”,

colesterolo-HDL: 40-50 mg/dl*, valori >50 mg/dl sono ritenuti “alti”, viceversa sono “bassi” se <40 mg/dl,

colesterolo non-HDL: valori <120 mg/dl sono ritenuti “salutari”,

trigliceridi: valori ≥150 mg/dl sono ritenuti “alti”.

* Il livello di colesterolo HDL varia a seconda del sesso: ≥40 mg/dl negli uomini e ≥ 50 mg/dl nelle donne.

È anche importante considerare i rapporti tra le lipoproteine, i cosiddetti “indici aterogenici”, in particolare il rapporto tra colesterolo totale/colesterolo HDL e il colesterolo LDL/colesterolo HDL.

Come si calcola il colesterolo?

La determinazione dei valori di colesterolo LDL è stata a lungo effettuata mediante la formula di Friedewald:

colesterolo LDL (mg/dl) = colesterolo totale (mg/dl) – colesterolo HDL (mg/dl) – [trigliceridi (mg/dl)/5]

Tuttavia, questa formula perde accuratezza con l’aumentare dei valori di trigliceridi.

A che età e con quale cadenza dovrebbe essere ripetuto lo screening del profilo lipidico?

Pazienti giovani (meno di 19 anni): lo screening inizia tra i 9 e gli 11 anni e dovrebbe essere ripetuto ogni 5 anni.

Adulti (più di 20 anni): lo screening dovrebbe essere ripetuto ogni 5 anni nei pazienti adulti più giovani. 

Gli uomini di età compresa tra 45 e 65 anni e le donne di età compresa tra 55 e 65 anni dovrebbero essere sottoposti a screening 

ogni 1 o 2 anni.

Nel caso in cui i livelli di colesterolo siano elevati, dopo aver eseguito il test del colesterolo il medico suggerirà la strategia migliore 

per abbassarli e calcolerà le probabilità di sviluppare eventuali disturbi a livello cardiaco entro i successivi 10 anni.

Uno stile di vita sano è fondamentale per il controllo del colesterolo

Adottare cambiamenti salutari nello stile di vita, incluse abitudini alimentari sane, fare attività fisica, raggiungere un peso corporeo

sano, abbandonare cattive abitudini quali fumo e gestione dello stress, contribuisce alla prevenzione della probabilità 

di aumentare i livelli di colesterolo.

La diagnosi di colesterolo alto può essere valutata dal medico in base alla storia clinica, alla familiarità, all’esame fisico o se i livelli

di colesterolo LDL risultano costantemente elevati da esami ripetuti del profilo lipidico.

Se i livelli di colesterolo non rientrano in un range sano per età e sesso, il medico può dunque raccomandare modifiche nello stile 

di vita per abbassare o controllare il colesterolo alto e prescrivere un nuovo test del profilo lipidico.

Se necessario, il medico può richiedere esami più approfonditi per valutare se tra le cause alla base dell’aumento del colesterolo 

vi siano altre condizioni mediche.

Qualora i soli cambiamenti nello stile di vita non siano sufficienti ad abbassare o controllare i livelli di colesterolo il medico potrà 

anche prescrivere un eventuale trattamento basato sull’assunzione di agenti finalizzati ad abbassare i livelli di colesterolo, come le statine.

Valori di Riferimento per la Persona Sana

A - Colesterolo totale: inferiore a 200 mg/dl.

B - Colesterolo buono (HDL): maggiore di 50 mg/dl.

C - Trigliceridemia: inferiore o uguale 150 mg/dl.

D - Colesterolo cattivo (LDL): valore ottimale inferiore a 100 mg/dl; valore quasi ottimale compreso tra 100 e 129 mg/dl**.

E - Indice di rischio (colesterolo totale/HDL): inferiore a 5 se uomo o a 4.5 se donna.

Calcola i tuoi valori di colesterolo LDL ideali

Attualmente si dà maggiore rilevanza al dato E, poiché la proporzione tra colesterolo totale e colesterolo HDL è un miglior indice di rischio cardiovascolare, rispetto alla semplice valutazione del colesterolo totale.

** Il valore del colesterolo cattivo (LDL) dev'essere inferiore a 70 mg/dl nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, come i diabetici

e chi ha già subito manifestazioni cliniche legate all'aterosclerosi (infarto, angina pectoris, ictus, claudicatio intermittens)

o ha una forte familiarità per tali patologie.

Indice di Rischio Cardiovascolare

Cos'è l'indice di rischio cardiovascolare?

L'indice di rischio cardiovascolare viene calcolato dividendo i valori di colesterolo totale per quelli di colesterolo HDL, rilevati su un piccolo campione di sangue venoso prelevato a digiuno.

 L'indice di rischio è considerato accettabile quando risulta inferiore a 5 nell'uomo e a 4,5 nella donna.

In termini di valutazione del rischio cardiovascolare, stabilire il rapporto tra Totale e HDL è preferibile alla stima del rapporto tra LDL e HDL. Infatti, i valori di colesterolo totale dipendono anche dalle concentrazioni plasmatiche di VLDL, ricche di trigliceridi

e per questo direttamente correlate all'aumento del rischio cardiovascolare.

ColesteroloTOT = HDL + LDL + VLDL

Esempio di calcolo dell'indice di rischio cardiovascolare

Un individuo che presenta una colesterolemia totale di 240 mg/dL ed una colesterolemia HDL di 70 mg/dL

ha un indice di rischio pari a 3.43, quindi molto basso.

Come tale si trova in una condizione decisamente migliore rispetto a chi ha il colesterolo totale a 190 mg/dL e quello buono

a 36 mg/dL, con un indice di rischio pari a 5.3, quindi medio.

Migliorare il Colesterolo Senza Farmaci

Come aumentare il colesterolo HDL senza farmaci?

Diminuzione dell'apporto di colesterolo e grassi saturi con la dieta

Aumento dell'apporto di fibre

Pratica di regolare esercizio fisico di tipo aerobico

Astensione dal fumo (se fumatore)

Riduzione del peso corporeo (se sovrappeso)

Nota: il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL non aiuta a stabilire un'adeguata strategia terapeutica

per ridurre il rischio cardiovascolare.

A tal proposito è importante valutare i livelli assoluti di colesterolo HDL e LDL, poiché esistono farmaci in grado di intervenire

positivamente soprattutto su una o l'altra frazione.

Quale deve essere il rapporto tra colesterolo totale e HDL?

Il rapporto ottimale LDL/HDL dovrebbe essere inferiore a 3 (e possibilmente vicino a 1), mentre il rapporto tra colesterolemia totale e colesterolemia HDL dovrebbe essere inferiore a 5 (e possibilmente vicino al 3).

Come calcolare se il colesterolo va bene?

colesterolo-HDL: 40-50 mg/dl*, valori >50 mg/dl sono ritenuti “alti”, viceversa sono “bassi” se <40 mg/dl, colesterolo non-HDL: valori <120 mg/dl sono ritenuti “salutari”, trigliceridi: valori ≥150 mg/dl sono ritenuti “alti”.

Quanto deve essere il valore del colesterolo totale?

In entrambi i casi il colesterolo totale dovrebbe mantenersi al di sotto dei 200 mg per decilitro di sangue (mg/dL); valori compresi tra 200 e 239 mg/dL sono invece considerati moderatamente alti, mentre a partire dai 240 mg/dL si inizia a parlare di colesterolo alto.

Quando il colesterolo totale deve preoccupare?

Il primo campanello d'allarme ce lo danno i valori del colesterolo totale, che non dovrebbero mai superare i 200 mg/dl; tra 200 e 239 si parla di colesterolo moderatamente alto, una condizione in cui si trova il 37% dei maschi e il 34% delle donne. Al di sopra dei 240 mg/dl si parla, infine, di colesterolo alto.

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