• Richiamo annuale di vaccino eptavalente per proteggere il cane dalle principali malattie infettive.
• Richiamo semestrale del vaccino della leptospirosi soprattutto nei cani che possono andare a contatto con urina di topo (vivono in campagna, vanno a caccia, frequentano abitualmente parchi dove vengono lasciati liberi di ficcare il naso ovunque senza il controllo del padrone).
• Vaccino annuale contro la rabbia: lo consiglio nei cani mordaci; è obbligatorio
qualora il cane debba transitare in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto o all’estero: a riguardo vedi paragrafo rabbia.
• Profilassi primaverile che protegge dalla Filariosi cardio-polmonare o in alternativa prodotti a somministrazione mensile, semestrale. Consiglio test ematico ogni 2 anni per escludere la patologia.
• Profilassi omeopatica Leishmania in grani associata ad antiparassitari ad uso esterno da maggio a
• ottobre. Si può
integrare con cpr a base di aglio e alghe marine e non far mai tosare a zero l’animale( non contro pelo, far lasciare almeno 3-5 millimetri). Per una diagnosi precoce si consiglia test ematico da effettuarsi 1 volta all’anno o ogni 2 anni, meglio a fine estate o autunno.
• Pulire orecchie e occhi almeno una volta alla settimana; nei molossoidi e nelle razze con molte pliche cutanee, invece, è necessaria una pulizia quotidiana degli occhi e delle rughe facciali con
prodotti specifici.
• Antiparassitari invernali ad ampio spettro, al bisogno da novembre ad aprile, da applicare sul garrese, sotto il collo, all’entrata delle orecchie e sulla groppa.
• Il cane va lavato il meno possibile: se vive in casa quindi necessita di lavaggi frequenti non fate più di un bagno al mese con shampoo specifici: in assenza di particolari problemi usare shampoo delicati, una insaponata soltanto, risciacquare benissimo (ricordo di mettere il cotone
nelle orecchie prima del bagno: se l’acqua resta nel condotto uditivo può essere causa di fastidiose otiti).
• Tutti i cani vanno spazzolati per evitare peli in casa: con i cani a pelo lungo usare cardatori o spazzole metalliche mentre per i cani a pelo corto sono adatte spazzole di gomma. Per accorciare i periodi di muta somministrate integratori appropriati.
Cucciolo e vaccini: quando uscire? La domanda che tutti ci siamo posti L’arrivo di un cucciolo in famiglia è sempre una ventata di felicità. I piani vaccinali per cane e gatto cui facciamo riferimento sono quelli suggeriti dalla WSAVA (World Small Animal Veterinary Association). La WSAVA distingue i vaccini in CORE ( Parvovirosi, Cimurro ed Epatite Infettiva) e NON CORE (Parainfluenza canina,
Bordetella Bronchiseptica, Borreliosi e Leptospirosi). I primi, che proteggono i nostri cani da malattie infettive gravi, potenzialmente mortali, spesso causa di problemi secondari permanenti, inducono una protezione molto lunga (5/7 anni) e ne viene consigliata sempre la somministrazione. Il richiamo, in Italia, è consigliato non prima di 3 anni. I secondi, che forniscono una immunità più breve e per i quali viene consigliato un
richiamo annuale, andrebbero somministrati solo dopo aver effettuato una valutazione della situazione epidemiologica locale e dello stile di vita del cane e, quindi, solo se effettivamente necessari. Le linee guida WSAVA suggeriscono di terminare il piano vaccinale a 14/16 settimane senza definire la data della prima somministrazione.
Come possiamo evitare che questo lieto evento si trasformi in “tempesta” a causa di poca esperienza o cattiva informazione?
Partiamo da alcune nozioni sui vaccini cercando di
chiarire cosa è un piano vaccinale e quali siano le reali esigenze del nuovo arrivato per evitare che corra rischi.
Un cucciolo che nasca da una femmina adeguatamente immunizzata e che venga correttamente allattato prende, con il colostro(il latte prodotto dalla mamma nei primi due/tre giorni dopo il parto), tutti gli anticorpi necessari alla sua protezione dalle malattie infettive per le prime settimane di vita.
Questi anticorpi, che diminuiranno fino a scomparire nel corso delle prime 12 settimane, potrebbero interferire con una vaccinazione effettuata in una fase troppo precoce rendendola inefficace.
Ponendo la data della prima vaccinazione intorno alla 10/12 settimana è possibile dunque limitare al massimo le interferenze degli anticorpi materni dando al cucciolo una copertura immunitaria ottimale che verrà garantita con il richiamo alla 16 settimana.
Passiamo ora alle esigenze socio comportamentali del nostro piccolo amico
Secondo l’etologia classica la vita del cane è caratterizzata dal susseguirsi di alcune fasi, definite
Periodi Sensibili, in ciascuno dei quali il cane sviluppa le capacità
neuro-sensoriali e gli apprendimenti grazie ai quali potrà interpretare e gestire “più o meno abilmente” l’ambiente in cui si trova.
In questi periodi apprendono facilmente e memorizzano a lunga scadenza tutte le competenze specifiche di base.
Il Periodo di Socializzazione fissato tra la 3 e la 12 settimana, secondo nuove acquisizioni sembra protrarsi fino alla pubertà.
Nella fase iniziale di questo periodo è fondamentale la figura maternaalla quale dovrà prima affiancarsi e poi sostituirsi il gruppo umano di acquisizione.
Ovviamente un cucciolo che ha avuto possibilità di fare esperienze, protrae la sua fase di “apprendimento” fino a tempi molto più lunghi mentre un cucciolo “deprivato” o mal socializzato, oltre i tre mesi di età ha grandi difficoltà di recupero.
Viste queste premesse sembrerebbe quasi impossibile conciliare i tempi vaccinali con le necessità di socializzazione.
Quindi? Cucciolo e vaccini: quando uscire?
In realtà, prendendo qualche precauzione e sfatando qualche mito, è facile permettere al nostro cucciolo di fare vita di società senza correre rischi sanitari.
Non è vero che un cucciolo “non deve toccare terra fino al secondo vaccino”!
E’ vero che dobbiamo evitare che frequenti spazi nei quali possa avvenire il passaggio di soggetti non immunizzati e potenzialmente pericolosi.
Potete tenere il cucciolo in braccio e portarlo con voi, in modo che possa conoscere il mondo esterno con tutte le sue insidie, mettendolo a terra in luoghi sicuri come i cortili interni dei palazzi e i giardini privati, evitando di farlo scorrazzare liberamente in parchi pubblici e giardini promiscui.
Potete farlo toccare ed accarezzare da altre persone senza temere alcunché; portarlo a casa di amici con cani consenzienti e vaccinati per favorire il contatto con qualche adulto equilibrato prima di farlo entrare nel mondo degli “amici” del parco.
Potete fargli frequentare Puppy Class nelle quali vengano attentamente selezionati i partecipanti come soggetti non a rischio.
Evitate invece di metterlo in contatto con cuccioli di dubbia provenienza poiché, loro malgrado, sono spesso portatori di patologie infettive.
In ultima analisi, ma non per importanza, dovreste agire prevenendo la potenzialità di incorrere in malattie pericolose e spesso mortali evitando di comprare cuccioli a buon mercato da persone di dubbia moralità che mercanteggiano in vite senza alcuno scrupolo.
Se avete deciso di acquistare un cucciolo fatelo in un allevamento affidabile, dopo averlo visitato ed aver verificato le condizioni dei genitori oltre che della cucciolata.
Se ne adottate uno in un canileo in una associazione, o se lo trovate in strada, affidatevi subito ad un veterinario di fiducia che sarà in grado di darvi le indicazioni corrette per tutelare quel soggetto di cui spesso si hanno troppo poche notizie per gestirlo solo secondo buon senso.
Autore
Francesca Visalli
– Medico Veterinario –
Autore
Andrea Rettagliati
– Medico Veterinario –