Bonus facciate è stato prorogato al 2022

Con l'approvazione del Documento programmatico di bilancio 2022 il Governo pare non intenda prorogare il bonus facciate.

Ciò non toglie però che si possa concludere i lavori già in corso, almeno nel caso dello sconto in fattura, oltre il 2021 a condizione che il saldo della fattura residuo da dare all’impresa sia pagato effettivamente entro il termine del 31 dicembre. 

Bonus facciate nessuna proroga

Questo chiarimento arriva dalla risposta del sottosegretario al Mef, durante il question time in Commissione Finanza della Camera.

Si tratta di un chiarimento e non di una norma pertanto si attendono definitive conferme nella legge di bilancio, ma il documento del Mef lascia credere che ci sia questa possibilità per il bonus facciate in scadenza.

L'oggetto del quesito era «concernente la possibilità di fruire del c.d. bonus facciate a seguito dell’emissione della fattura a saldo da parte della ditta, con il pagamento del corrispondente 10 per cento che residua dopo l’applicazione dello sconto in fattura, entro la scadenza di dicembre, indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori, che potranno essere completati anche successivamente».

Il Mef replica che «È possibile optare per lo sconto in fattura anche laddove per gli interventi agevolabili con il bonus facciate non sia previsto un pagamento per stato di avanzamento lavori. Qualora non siano previsti Sal può essere esercitata l’opzione per il cosiddetto sconto in fattura, facendo riferimento alla data dell’effettivo pagamento, ferma restando la necessità che gli interventi oggetto dell’agevolazione siano effettivamente realizzati. Tale condizione sarà ovviamente verificata dall’Amministrazione finanziaria in sede di controllo». 

Bonus facciate: un riepilogo dei requisiti per averlo

Ricordiamo che il bonus facciate è un'agevolazione fiscale concessa ai titolari di un diritto reale su un immobile, sul quale si svolgono lavori di conservazione della facciata esterna visibile dalla strada. 

Per usufruire del bonus facciate occorre essere:

  • proprietari dell'immobile
  • conduttore
  • nudo proprietario
  • usufruttuario
  • o averlo in godimento mediante il comodato d'uso, gratuito o oneroso.

L'immobile su cui effettuare i lavori deve essere esistenti, ossia, lavori di demolizione e ricostruzione o lavori di costruzione ex novo di un edificio, non permettono di poter godere del beneficio fiscale del bonus facciate.

Inoltre l'immobile deve essere presente sul territorio nazionale e deve trovarsi nelle zone A e B, individuate dal DM 1444/68 o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.

Proroga Superbonus 2023

Secondo il documento programmatico e le varie indiscrezioni sulla legge di bilancio il superbonus 110% sarà prorogato al 31 dicembre 2023.

La proroga però sarà limitata a certe categorie quali, si ipotizza,  i condomini e agli Istituti autonomi case popolari (o equivalenti). 

Saranno escluse dal rinnovo le villette e le altre tipologie di immobili che potranno godere del beneficio soltanto fino al 2022: 

  • gli edifici unifamiliari 
  • e quelli composti da due a quattro unità immobiliari indipendenti e distintamente accatastate.

Si attendono definitive conferme.

Bonus facciate in scadenza a fine anno. Dal 1° gennaio 2023 viene meno la detrazione del 60 per cento e, salvo proroghe, si tornerà alle detrazioni per ristrutturazione o in alternativa all'ecobonus, nel rispetto di specifici requisiti.

Bonus facciate al capolinea: mancano ormai pochi mesi per fruire della detrazione del 60 per cento per i lavori di riqualificazione degli edifici.

Il 31 dicembre 2022 è fissata la scadenza dell’agevolazione fiscale riconosciuta in caso di lavori sulle facciate esterne degli edifici ubicati in zona A e B.

Dal 1° gennaio 2023 si cambia registro, e per le spese sostenute bisognerà attingere agli altri bonus, da quello per le ristrutturazioni per i lavori di pulitura, ritinteggiatura e manutenzione, fino all’ecobonus per gli interventi che comportano anche un risparmio energetico.

Questo lo scenario previsto e salvo proroghe l’esperienza del bonus facciate verrà meno ormai a stretto giro.

Bonus facciate, cosa cambia dal 2023? Senza proroga sparisce la detrazione del 60 per cento

Introdotto dal 2020 e rimasto al 90 per cento fino al 2021, il bonus facciate consente a chi sostiene spese per interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici di beneficiare di una specifica agevolazione fiscale, per la quale non sono previsti limiti massimi di spesa, né un limite massimo di detrazione.

Per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 la percentuale di detrazione spettante è stata portata dal 90 al 60 per cento delle spese sostenute, mentre non sono cambiati i requisiti d’accesso.

Tra gli interventi ammessi vi rientrano quelli sostenuti per i lavori sulle facciate esterne degli edifici esistenti di qualsiasi categoria catastale, compresi quelli strumentali, a patto che siano ubicati nelle zone A e B del d.m. 1444/68 o assimilabili.

L’agevolazione spetta solo però sulle parti dell’involucro esterno dell’edificio visibili su strada. Non spetta invece per le opere realizzate sulle facciate interne dell’edificio, se non sono visibili su strada o da un suolo ad uso pubblico.

A caratterizzare il bonus facciate è stato, sin dall’inizio, l’alleggerimento dei requisiti previsti per poterne beneficiare, fattore che ha contribuito al successo della misura in parallelo al superbonus. Ora chi intende avvalersi della detrazione del 60 per cento dovrà affrettarsi, alla luce della scadenza fissata al 31 dicembre 2022.

È questo il termine ultimo per poter far rientrare le spese sostenute nell’agevolazione. Dal 1° gennaio 2023 sarà possibile fruire per le stesse tipologie di interventi delle detrazioni fiscali ordinarie: in testa c’è il bonus ristrutturazioni del 50 per cento, affiancato dall’ecobonus.

Bonus facciate addio: senza proroga dal 2023 si torna al bonus ristrutturazioni e all’ecobonus

È difficile al momento fare ipotesi circa una possibile proroga del bonus facciate oltre il 31 dicembre 2022, anche alla luce dello scenario politico complicato e delle incertezze relative alla prossima Legge di Bilancio, veicolo normativo che da sempre accoglie i rinnovi delle agevolazioni edilizie.

Quel che è certo è che al momento la scadenza della detrazione del 60 per cento è fissata al 31 dicembre 2022.

Dal 1° gennaio 2023 resteranno in campo esclusivamente le detrazioni fiscali “ordinarie”, in particolare il bonus ristrutturazione e l’ecobonus riconosciuti fino al 31 dicembre 2024.

Si ricorda infatti che tra i lavori rientranti nella detrazione del 50 per cento per la ristrutturazione edilizia vi sono, a titolo esemplificativo, anche quelli che interessano l’esterno degli edifici, come il rifacimento o la sostituzione di cornicioni o ancora la riparazione o la sostituzione di davanzali, finestre o balconi. Spazio inoltre alla detrazione in caso di rifacimento della facciata, anche completo.

Bisognerà tuttavia fare i conti con il limite di spesa ammesso in detrazione, pari a 96.000 euro, parametro che si considera per ciascuna unità immobiliare in caso di lavori in condominio.

Limiti di spesa e ulteriori adempimenti se invece si deciderà di usufruire dell’ecobonus nel 2023, in alternativa al bonus facciate, per interventi di rifacimento delle facciate degli edifici che incidono anche dal punto di vista termico.

È il caso ad esempio del cappotto termico, detraibile con percentuali che arrivano fino al 75 per cento per i lavori in condominio e che a specifiche condizioni rientra tra l’altro nelle spese trainanti del superbonus.

Scaduto il bonus facciate non verrà quindi meno la possibilità di riqualificare gli esterni delle proprie abitazioni, o migliorarne le prestazioni energetiche, beneficiando delle agevolazioni fiscali, fermo restando l’obbligo di fare i conti con limiti di spesa specifici e adempimenti.

Come usufruire del bonus facciate 90% nel 2022?

La detrazione è riconosciuta nella misura del 90% delle spese documentate, sostenute nel 2020 e nel 2021, e nella misura del 60% delle spese sostenute nel 2022, ed effettuate tramite bonifico bancario o postale. Va ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo.

Quando devono essere ultimati i lavori del bonus facciate?

Per i lavori completati nel 2022, ma con pagamento spese, entro il 31 dicembre 2021. Il bonus facciate è stato prorogato anche nel 2022 ma con importanti novità rispetto al 2021, soprattutto per la parte economica, visto che la detrazione fruibile scende dal 90% al 60%.

Quali bonus sono stati prorogati al 2022?

Confermati fino al 2024 anche bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus, e bonus mobili ed elettrodomestici con tetto di 10.000 euro per il 2022 e 5.000 euro per gli anni successivi. Il bonus facciate varrà invece solo l'anno prossimo al 60% e non più al 90%.

Che documenti servono per il bonus facciate 2022?

Fondamentalmente, per avere questo bonus, basterà presentare oltre alle dovute fatture e ai documenti inerenti le spese e la natura degli interventi, anche l'attestazione di congruità delle spese e il visto di conformità.