Diabete e glicemia sono la stessa cosa

Quando si parla di glicemia si tende spesso a fare confusione, associando il termine ad una condizione patologica, al diabete in particolare, come se fossero quasi dei sinonimi. 

Ovviamente, non è così, la glicemia non è una malattia, e non è nemmeno un nemico da sconfiggere a tutti i costi, così come non lo sono, ad esempio, il colesterolo o i trigliceridi. Il problema, semmai, si presenta nel momento in cui c’è uno squilibrio, ovvero valori troppo alti o troppo bassi.

La glicemia e il diabete non sono la stessa cosa, ma sono due realtà intrecciate, per questo è forse opportuno fare un po’ di chiarezza

Ti invitiamo, a tal proposito, a leggere il nostro articolo nel quale spieghiamo la differenza tra il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2

Vediamo, quindi, cos’è la glicemia, qual è il suo ruolo, quando preoccuparci e quali sono i valori considerati normali

Cos’è la glicemia

Con il termine glicemia si fa riferimento alla concentrazione di zucchero o glucosio nel sangue. Si tratta, come accennato, di uno dei parametri ematici più importanti da misurare, poiché livelli anormali possono causare gravi complicazioni, come il diabete gestazionale.

Quindi, la glicemia non è una malattia, è semplicemente un valore da monitorare, in particolare in presenza di sintomi o fattori di rischio che potrebbero essere associati al diabete. 

Però, ripetiamo, non è qualcosa di cui dobbiamo liberarci, perché senza glucosio nel nostro sangue non potremmo vivere

Il glucosio, infatti, è necessario per fornire l’energia metabolica necessaria per molte funzioni cellulari

Detto questo, è essenziale che i livelli di zucchero nel sangue si assestino all’interno di determinati range, onde evitare problemi di iperglicemia (eccesso di glicemia) o ipoglicemia (deficienza di glicemia). 

La regolazione della glicemia

Il nostro organismo è una macchina perfetta, che prevede non solo la presenza di tutti i nutrienti e gli strumenti essenziali per il suo funzionamento, ma anche dei meccanismi di regolazione degli stessi.

Per quanto riguarda, nello specifico, la glicemia, esistono alcuni importanti ormoni coinvolti nella sua regolazione

Il più noto è senza dubbio l’insulina, un ormone prodotto dal nostro corpo, precisamente dal pancreas, che promuove l’assorbimento del glucosio dalle cellule quando il livello dello stesso aumenta

Un altro ormone molto importante, anche se meno conosciuto, è il glucagone, che svolge il ruolo opposto, ovvero aumenta il livello di glucosio nel sangue quando è sceso troppo

Quindi, quando i livelli di zucchero nel sangue sono troppo alti, entra in gioco l’insulina, che lo riequilibra. Quando, invece, sono troppo bassi, interviene il glucagone

Non sempre questo meccanismo funziona alla perfezione, ecco che si interviene attraverso l’alimentazione e l’assunzione di farmaci specifici, compresa la somministrazione di insulina, sempre e solo dietro indicazione del proprio medico.

I valori della glicemia variano di frequente

I valori della glicemia non sono sempre gli stessi, ma variano a seconda del momento della giornata e di molteplici altri parametri, in assenza di condizioni patologiche (ad esempio una disfunzione nella produzione di insulina). 

Ad esempio, i livelli di zucchero nel sangue tendono a scendere al punto più basso al mattino, dopo una notte di sonno e quindi ore di digiuno. Dopo un pasto, invece, i livelli glicemici aumentano poiché i carboidrati vengono scomposti in zuccheri più semplici, come il glucosio, e assorbiti dall’intestino nel flusso sanguigno.

Ancora, il livello glicemico scende dopo un periodo di intenso esercizio fisico, perché la glicemia viene utilizzata come fonte di energia per l’attività muscolare.

Anche le temperature estremamente fredde causano l’esaurimento di gran parte della glicemia, abbassando quindi il livello di glucosio nel sangue.

Ovviamente, l’alimentazione influenza nettamente questo valore, provocando picchi in eccesso o in difetto. 

Quali sono i valori normali della glicemia

Parlare di valori normali della glicemia è riduttivo, perché è evidente che un soggetto sano e uno affetto da diabete, che magari assume regolarmente insulina, non possono avere il medesimo quadro e non possono leggere i dati allo stesso modo. 

Inoltre, come spiegato prima, i livelli di glucosio nel sangue variano durante la giornata e come conseguenza di molteplici parametri, anche in assenza di condizioni patologiche, e questo vuol dire che la stessa persona, misurando la glicemia in due momenti diversi della giornata, si troverebbe con valori differenti

Detto questo, possiamo riportare come punto di partenza i valori indicati dalla Società Italiana di Diabetologia (SID Italia):

  • il valore normale a digiuno è compreso fra 70 e 99 mg/dl; 
  • fra 100 e 125 mg/dl è la condizione di alterata glicemia a digiuno;
  • una glicemia a digiuno uguale o superiore a 126 mg/dl definisce il diabete.

Nei pazienti affetti da diabete sarebbe più corretto misurare la glicemia in momenti diversi della giornata, a seconda però della condizione di salute del paziente. 

Infatti, si può variare da una misurazione periodica, ogni dieci giorni circa, per chi ha valori stabili e nella norma ma presenta fattori di rischio, a controlli più serrati, ogni giorno e più volte al giorno, più precisamente al risveglio, prima dei pasti e dopo i pasti (circa due ore dopo), annotando tutto in una sorta di diario del diabete (qui trovi un utilissimo modello da utilizzare)

Al netto di questa schematizzazione, è consigliato e opportuno misurare la glicemia quando si ritiene di avere la glicemia troppo bassa, in presenza quindi di alcuni sintomi, come batticuore, debolezza, vuoto allo stomaco, tremore, sudore, vista confusa.

In questa pagina dedicata all’autocontrollo glicemico la SID Italia illustra un po’ quale schema seguire nelle diverse condizioni. 

Consigliamo, inoltre, anche questo utile opuscolo redatto dalla Onlus Diabete Italia, che puoi scaricare qui

Ricordiamo agli iscritti al Fondo Enfea Salute che il Piano Sanitario prevede la copertura degli esami ematici per la misurazione della glicemia in varie sezioni dello stesso, oltre a presentare un programma dedicato alla sindrome metabolica

Puoi approfondire qui

Come si chiama la glicemia nelle analisi del sangue?

Il dosaggio del glucosio ematico (o glicemia) viene richiesto per valutare e monitorare la presenza di ipoglicemia e iperglicemia (rispettivamente basso e alto livello di glucosio nel sangue), per fare diagnosi di diabete (in questo caso si valuta anche la presenza di glucosio nelle urine), per evidenziare una ...

Quanto deve essere la glicemia di un diabetico?

Valori a digiuno superiori o uguali a 126 mg/dl , riscontrati in due occasioni, individuano una condizione di diabete.

Quando i valori della glicemia sono preoccupanti?

Risultati superiori ai 400 mg/dl sono considerati pericolosi e richiedono attenzione medica immediata e urgente. È infine considerata ipoglicemia (valori bassi) un esito inferiore a 60 mg/dl.

Quando si dice che si ha il diabete?

La diagnosi di diabete è certa con un valore di glicemia di 200 mg/dl, rilevato in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio. Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 mg/dl dopo un carico di glucosio definiscono, invece, la ridotta tolleranza al glucosio (IGT).