Ho già postato la lettera per la mia amica E. che si è sposata a
inizio ottobre, ma ora andiamo per ordine e ripartiamo dall’inizio: da quando, cioè, ho ricevuto l’annuncio di essere la sua testimone. Dopo l’emozione iniziale, un sottile velo di panico si è insinuato in me all’idea dell’addio al nubilato: “E adesso?”
Non amo, infatti, gli addii al nubilato tutti uguali, tutti a metà fra lo scherzo ed il volgare, tutti con gli stessi travestimenti, le stesse amiche che cercano di essere più belle della sposa, gli stessi
biscotti da vendere, gli stessi giochi e coretti. Non volevo, però, venire meno ai miei doveri di testimone e così mi sono messa a studiare, venendone sempre meno a capo finché ad un certo punto mi sono resa conto che il segreto per un addio al nubilato riuscito non era cercare di somigliare agli altri addii, ma cercare di somigliare a noi, e soprattutto a lei, alla sposa.
Da lì in poi tutto è risultato più facile: la meta sarebbe stata un giro per
bacari a Venezia, il tema sarebbero stati i girasoli. Niente biscotti, niente orecchiette da playboy e soprattutto basta con gli spogliarellisti: al loro posto, aitanti gondolieri!
Al posto delle solite magliette ho creato dei corsage a tema girasoli che abbiamo portato tutte al polso, promettendoci di tenerli poi per la festa serale al matrimonio stesso.
La sposa portava inoltre un velo a girasoli, creato con il vero velo da sposa di mia madre per aggiungere quel valore affettivo che altrimenti non avrebbe avuto, ed un ombrello giallo con una pioggia di girasoli tutt’intorno.
Perciò pronte, via! Abbigliamento comodo per muoversi tra le calli di Venezia e la sposa che doveva vendere semi di girasole ai passanti per raccogliere fondi per il matrimonio. Portava infatti un cestino con questo cartello appeso, doppio linguaggio per i turisti.
Dal momento che non tutte le amiche si conoscevano bene tra di loro, un modo per rompere subito il ghiaccio è stato il Test della Sposa, con punteggi e premi alla vincitrice.
Naturalmente, durante tutto il percorso la sposa doveva estrarre delle penitenze da fare: ad ogni bacaro una penitenza. A volte si cercano idee per le penitenze nei siti, ma la verità è che bisogna conoscere la persona a cui si stanno preparando perché siano davvero divertenti: è stonata? Fatele cantare qualcosa. Odia fare amicizia con gli estranei oppure ha un fidanzato geloso? Fatela interagire con qualcuno in modo malizioso. E’ goffa? Fatela ballare da sola senza musica, o dirigere un’orchestra su una sedia. Ma può anche dover parlare per alcuni minuti usando solo una vocale o con un accento strano o, nelle città d’arte come Venezia, trovare delle statue o dei quadri di nudo con cui fotografarsi in una specie di caccia al tesoro.
La prima parte è finita, nella seconda tante altre idee da stampare per un finale coi fuochi d’artificio!
Pubblicato da Novella
Ho 26 anni da circa 4. Ho una gatta, Ombretta, che chiacchiera come una vecchia comare. Ho una passione insana per i libri e i pic nic, ed un'amichevole relazione con il disordine. Mostra tutti gli articoli di Novella